Basaglia. Un centenario di vita. di Benedetto Saraceno

La Spagna e il Brasile sono i due paesi in cui Basaglia ha determinato uno straordinario impatto, portando la sua personalità carismatica al centro di un vivace dibattito politico e tecnico. Quando Basaglia visitò questi Paesi, essi stavano transitando da anni di regimi dittatoriali alla democrazia. La decisa prospettiva politica di Basaglia, unita alla sua radicale critica antistituzionale, rispondevano alla domanda di liberazione, giustizia e partecipazione così evidente in quei due paesi.


Durante l’anno 2024 e nei primi mesi del 2025 si sono svolte in Italia numerose celebrazioni in occasione del centenario della nascita di Franco BasagliaSalute Internazionale ha dedicato allo psichiatra, intellettuale e rivoluzionario veneziano numerosi interventi: Angelo Barbato, Raffaele Barone, Roberto Beneduce, Lavinia Bifulco, Rosy Bindi, Luciano Carrino, Virginio Colmegna, Giovanna Del Giudice, Nerina Dirindin, Pier Aldo Rovatti, Chiara Saraceno, Benedetto Saraceno, Ciro Tarantino e Gianni Tognoni hanno scritto e ricordato il contributo e la attualità di Basaglia sulle pagine della nostra rivista.

Il giorno stesso dell’anniversario della nascita, undici marzo, si è svolto a Trieste un seminario ricco di sollecitazioni politiche e culturali e, soprattutto, denso di emozioni non solo perché si svolgeva nella città simbolo della chiusura del manicomio in Italia ma anche perché soltanto un anno prima di quella data moriva a Trieste il più importante e significativo erede di Basaglia, Franco Rotelli. In quella occasione è stata anche presentata la riedizione degli Scritti di Franco Basaglia, a cura de Il Saggiatore.

Dopo quell’ 11 marzo 2024, si sono susseguiti più di duecento eventi nazionali dedicati a Basaglia: operatori della psichiatria, intellettuali, politici e utenti hanno discusso e riattualizzato il pensiero critico di Basaglia e la sua opera di trasformazione pratica della assistenza psichiatrica, opera che rimane pressoché unica nel mondo per la sua radicalità e per la sua concreta realizzazione all’interno di un sistema sanitario pubblico. In alcune di queste celebrazioni vi è stata una significativa presenza di giovani come è stato il caso della giornata promossa dalla Istituzione Gianfranco Minguzzi della Città Metropolitana di Bologna nel marzo 2024, durante la quale una folta rappresentanza di studenti liceali che aveva precedentemente discusso della opera di Basaglia, ha formulato una serie di domande presentate e discusse nel seminario bolognese.

Va tuttavia sottolineato come le pubbliche autorità sanitarie regionali e nazionali non abbiano voluto o saputo celebrare degnamente Franco Basaglia, a parte qualche raro e marginale evento.

E’ vero che un francobollo celebrativo è stato emesso dal poligrafico dello stato e che la Vicepresidente della Camera, Anna Ascani del PD, ha organizzato il 19 marzo 2024 un evento celebrativo cui nessun esponente della maggioranza ha partecipato. Nulla di più.  E, soprattutto, nulla nella città natale del grande intellettuale veneziano. La città di Venezia, governata dalla Lega e patria di Basaglia, ha ignorato il proprio concittadino noto e rispettato in tutto il mondo. Malgrado questo silenzio delle autorità e l’inesistente impegno (anche economico) a sostenere iniziative dedicate allo psichiatra veneziano, l’Archivio Basaglia, malgrado i pochi mezzi a disposizione, ha saputo con coraggio e determinazione organizzare due grandi seminari veneziani, il primo ospitato dall’Ateneo Veneto, nel novembre 2024 e il secondo ospitato dalla Fondazione Querini Stampalia nell’aprile 2025.

L’Archivio Basaglia (https://www.archiviobasaglia.org/it/) ha sede a Venezia presso l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti, a palazzo Loredan in Campo Santo Stefano. L’Archivio raggruppa i materiali di lavoro, parte della biblioteca e gli scritti di Franco Basaglia e Franca Ongaro Basaglia. Nasce con l’intenzione di promuovere ricerca e sviluppo progettuale, di custodire e rendere fruibili i materiali di lavoro, le lettere, la parte donata della biblioteca personale e i diversi formati audio/video che la compongono. Obbiettivi principali sono la diffusione delle idee e delle pratiche nate dal lavoro di Franca e Franco, la costruzione di reti che connettano esperienze innovative di salute mentale, archivi storici, imprenditoria sociale e istituzioni culturali. L’Archivio è stato fondato da Alberta Basaglia, psicologa e figlia di Franco Basaglia e Franca Ongaro, Franco Basaglia, aiuto-regista e Silvia Jop, antropologa, nipoti dei coniugi Basaglia.

Il seminario di novembre ha affrontato il tema della Libertà nel pensiero e nella pratica di Basaglia e diverse prospettive sono state presentate in quella giornata: storica, giuridica, religiosa e politica. La nozione di Libertà in Basaglia è fondamentale poiché si propone come precondizione fondamentale a qualunque progetto o illusione di cura: non si dà cura né riabilitazione in assenza di libertà. Non è la cura che promuove la libertà del paziente ma piuttosto la sua libertà che promuove le condizioni per un progetto di cura.

Il seminario recente, aprile 2025, ha invece portato la riflessione di intellettuali e psichiatri di diverse parti del mondo (Argentina, Brasile, Repubblica Domenicana, Francia, Regno Unito e Spagna). Gli effetti diretti o indiretti del paradigma Basaglia sono stati e sono ancora visibili in molti Paesi, anche attraverso l’influenza di alcuni suoi discepoli.

La prima e più antica influenza è stata quella diretta, ossia generata dallo stesso Basaglia nei suoi viaggi. Certamente, la Spagna e il Brasile sono i due paesi in cui Basaglia ha determinato uno straordinario impatto, portando la sua personalità carismatica al centro di un vivace dibattito politico e tecnico. Quando Basaglia visitò questi Paesi, essi stavano transitando da anni di regimi dittatoriali alla democrazia. La decisa prospettiva politica di Basaglia, unita alla sua radicale critica antistituzionale, rispondevano alla domanda di liberazione, giustizia e partecipazione così evidente in quei due paesi. Basaglia seppe combinare tre elementi che causarono un enorme impatto: il suo carisma personale, la critica radicale dello statuto epistemologico della psichiatria e la denuncia della violenza e oppressione nelle istituzioni psichiatriche.  Inoltre, e al di là dell’influenza carismatica di Basaglia e successivamente di Franco Rotelli (a Cuba, in Repubblica Dominicana e in Brasile), esiste un altro tipo di influenza di Basaglia e del modello triestino, ben visibile in quei paesi in cui gli operatori della salute mentale trascorsero lunghi periodi a Trieste, imparando e scambiando.

Naturalmente, i paesi reagirono in modo diverso al discorso radicale di Basaglia ma l’impronta di quella intuizione che legava la malattia-la cura-la libertà in modo inestricabile e imprescindibile fu decisiva e ancor più lo è oggi nel tempo presente.

Con Franco Basaglia, siamo di fronte a un gigante del Novecento: un intellettuale e un rivoluzionario, troppo spesso relegato nel limitato ruolo di psichiatra riformatore, quando, invece, ha realizzato una straordinaria sintesi fra il ruolo del tecnico, dell’intellettuale e del politico costruendo una modernissima teorizzazione della “pratica in attesa di teoria”.

La teoria in Basaglia, come in Gramsci, è riflessione sulla realtà ed è intelligenza dei meccanismi della sua stessa trasformazione. Il pensiero/opera di Basaglia costituisce uno strumento di lavoro politico e intellettuale, indispensabile a chi oggi voglia assumere una postura critica e trasformativa della realtà violenta, irragionevole, autoritaria e disperata che caratterizza il tempo presente.

La speranza, o l’utopia, versione laica della vecchia virtù teologale, sono per Basaglia uno strumento della politica e non il regno dell’impossibile, ma piuttosto quello del non ancora. La relazione dinamica fra qui e oggi e là e domani è centrale per cogliere le radicali implicazioni per la ricerca della felicità pubblica come parte fondamentale dell’esercizio della utopia e della speranza.

Il giorno 11 marzo 2024 abbiamo celebrato i cento anni dalla nascita di Basaglia, una buona occasione per assumere l’impegno a che questa celebrazione non sia l’elogio di uno scomparso ma la continuazione consapevole di un pensiero e di una opera vivi e viventi.

fonte: https://www.saluteinternazionale.info/2025/04/basaglia-2024-fine-di-un-centenario/

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