Allora, se invece di dibattere se Israele sia responsabile o no di un genocidio perché non diciamo chiaro e forte che Israele sta commettendo un Palesticinidio sistematico. E non solo uccidendo, ferendo, imprigionando ma distruggendo case, devastando uliveti, rubando terreni, terrorizzando la popolazione. E tutto questo non in seguito al pogrom del 7 ottobre ma sistematicamente da decenni e nella indifferenza generale.
Altro che trasformare Gaza in una Las Vegas del Mediterraneo. La sinistra proposta di Trump, trovata geniale da qualche politico nostrano, riflette la funebre visione del mondo dell’amico di Giorgia Meloni, Elon Musk (un genio a parere del ministro Salvini) e del suo compare Donald Trump. Un mondo fatto di brutalità, rapina, disprezzo e razzismo suprematista bianco. Questa sinistra commedia piace ai media e fa piano piano passare in secondo piano la tragedia dei Palestinesi.
C’è stato soprattutto nei mesi passati un acceso dibattito a proposito della liceità di definire la carneficina di palestinesi a Gaza un genocidio. La preoccupazione degli Israeliani è stata quella di evitare che si impiegasse tale termine e così hanno obbedito anche politici come Salvini che si è detto onorato di stringere la mano a Netanyahu, condannato dalla corte di giustizia internazionale per crimini di guerra. Ebbene, uccidere bambini anche senza perpetrare un genocidio non rende l’uccidere i bambini meno criminale. C’è dunque da chiedersi se tale dibattito non sia anch’esso un’arma di distrazione dal problema reale: uccidere sistematicamente una popolazione inerme di civili nella indifferenza generale. Non sarebbe invece più utile fornire in continuum l’andamento della carneficina e dei suoi effetti?
Ad oggi secondo OCHA – United Nations Office for the Coordination of Humanitarian Affairs (1) e Oxfam – organizzazione internazionale che riunisce più di venti agenzie caritative internazionali che operano nel campo umanitario (2):
- la guerra di Israele a Gaza ha causato 46. 600 morti
- sono stati uccisi 11. 355 bambini e
- 12.000 donne
- 2500 bambini hanno perso almeno un genitore.
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Lancet, gli effetti cumulativi della guerra israeliana su Gaza potrebbero far sì che il vero bilancio delle vittime superi le 186.000 unità. Lo studio ha sottolineato che il bilancio delle vittime è più alto perché quello ufficiale non tiene conto delle migliaia di morti sepolte sotto le macerie e delle morti indirette dovute alla distruzione delle strutture sanitarie, dei sistemi di distribuzione del cibo e di altre infrastrutture pubbliche (3). Inoltre, le Nazioni Unite stimano che, alla data del 29 febbraio 2024, il 35% degli edifici della Striscia di Gaza sia stato distrutto, per cui il numero di corpi ancora sepolti dalle macerie è probabilmente consistente, con stime di oltre 10.000 (4).
La carneficina di Gaza è la risposta di Israele all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 che ha causato la morte di più di 1100 civili israeliani. Ma anche nel passato Israele ha ucciso popolazione civile a Gaza. Durante quattro distinti attacchi militari israeliani a Gaza (2006, 2009, 2012 e 2014), circa 4000 palestinesi sono stati uccisi e più di 17 000 feriti (412 uccisi e 1264 feriti nel 2006; 1383 uccisi e più di 5300 feriti nel 2009; 130 uccisi e 1399 feriti nel 2012; e 2251 uccisi e 11 231 feriti nel 2014). Uno studio pubblicato da Lancet ha analizzato una coorte composta da 254 civili palestinesi (92% uomini, 8% donne e 17% bambini di età non superiore ai 18 anni) con amputazioni traumatiche causate da armi diverse. 216 (85%) persone hanno subito amputazioni prossimali al polso o alla caviglia, 131 (52%) hanno subito più di un’amputazione maggiore o un’amputazione sopra il ginocchio, o entrambe. Le amputazioni più gravi sono state causate da attacchi con droni (5).
Ma oltre e precedente alla terribile carneficina di Gaza non si deve perdere di vista la meno clamorosa ma altrettanto terribile guerra di occupazione e apartheid condotta da decenni da Israele nella West Bank. Ricordiamo che fra il 6 gennaio 2008 e il 31 dicembre 2024 sono stati uccisi nella West Bank
- 1828 civili palestinesi (e 163 israeliani)
- di essi 390 erano bambini
- 97885 feriti civili palestinesi (e 6619 israeliani)
- 2000 case distrutte.
Allora, se invece di dibattere se Israele sia responsabile o no di un genocidio perché non diciamo chiaro e forte che Israele sta commettendo un Palesticinidio sistematico. E non solo uccidendo, ferendo, imprigionando ma distruggendo case, devastando uliveti, rubando terreni, terrorizzando la popolazione. E tutto questo non in seguito al pogrom del 7 ottobre ma sistematicamente da decenni e nella indifferenza generale.
Matteo Salvini parla sempre di bimbi ma non nomina mai i bambini palestinesi che per lui forse non sono umani come i bimbi italiani la cui continua evocazione porta forse qualche voto in più. La presidente del consiglio Giorgia Meloni ha gridato “Io sono una donna, sono una madre, sono cristiana” ma non si è mai interessata alla sorte delle donne e delle madri palestinesi. Si legge in uno studio pubblicato da Lancet: “Inoltre, si stima che a Gaza ci siano 50.000 donne incinte, che potrebbero trasmettere problemi di salute mentale alle prossime generazioni. La salute mentale dei bambini era già a un punto di rottura prima dell’attuale guerra, con rapporti che riportano che l’80% soffre di disagio mentale, il 79% fa la pipì a letto e il 59% ha un mutismo reattivo. Nelle ultime due settimane, abbiamo visto che un gruppo di medici israeliani sostiene le forze armate israeliane nel bombardare gli ospedali di Gaza. Questi atteggiamenti, e il massacro di migliaia di bambini, rivelano una totale assenza di umanità. Il significato di umanità in un contesto di conflitto è quello di prevenire e alleviare la sofferenza ovunque si trovi, proteggere la vita e la salute e garantire il rispetto per l’essere umano. In questo momento, ciò significa fermare la guerra. Noi, come esseri umani, dobbiamo recuperare la nostra umanità per il bene della prossima generazione” (6).
Ma la indifferenza generale sembra restare intatta e inattaccabile. È strano e terribile come l’indifferenza riesca a calpestare il senso elementare di umanità e di giustizia. Si tratta di una indifferenza non più accettabile, pena la complicità, di fronte alla decisione di Israele di sospendere l’ingresso degli aiuti umanitari a Gaza: niente più acqua, niente più cibo né medicine. Una indifferenza non più accettabile di fronte al giubilo dei ministri israeliani che, attraverso le parole del ministro delle finanze del governo Bezalel Smotrich, vogliono “aprire le porte dell’inferno il prima possibile e con la massima violenza”.
Tornano tragicamente attuali i versi della canzone scritta nel 1944 dal partigiano e scrittore Nuto Revelli: Pietà l’è morta”.
Ma è anche commovente e riempie di speranza leggere quello che un gruppo di ebrei italiani in occasione della Giornata della Memoria 2024 abbia avuto la forza e l’onore di scrivere:
“I massacri di civili perpetrati a Gaza dall’esercito israeliano sono sicuramente crimini di guerra: sono inaccettabili e ci fanno inorridire. Si può ragionare per ore sul significato della parola “genocidio”, ma non sembra che questo dibattito serva a interrompere il massacro in corso e la sofferenza di tutte le vittime, compresi gli ostaggi e le loro famiglie…Quello che succede in Israele ci riguarda personalmente: per la presenza di parenti o amici, per il significato storico dello Stato di Israele nato dopo la Shoah, per tante altre ragioni, anche personali. Per questo non vogliamo stare in silenzio, soprattutto oggi, Giorno della Memoria…Questo 27 gennaio 2024 ci appare una scadenza particolarmente difficile e dolorosa da affrontare: a cosa serve oggi la memoria se non aiuta a fermare la produzione di morte a Gaza e in Cisgiordania? Se e quando alimenta una narrazione vittimistica che serve a legittimare e normalizzare crimini? Siamo ben consapevoli che esiste un antisemitismo non elaborato nel nostro paese e nel mondo, ma ci sembra urgente spezzare un circolo vizioso: aver subito un genocidio non fornisce nessun vaccino capace di renderci esenti da sentimenti negativi come l’indifferenza verso il dolore degli altri, la disumanizzazione del nemico e la violenza sui più deboli” (Mai indifferenti. Appello per il Giorno della Memoria).
Informare, fornire dati, dire la verità e vincere l’indifferenza sono le azioni urgenti, necessarie e doverose che la comunità di salute e sanità pubblica deve perseguire ogni giorno e instancabilmente per contribuire alla pace.
Referenze
- https://www.ochaopt.org/data/casualties
- https://www.oxfam.org/en/press-releases/more-women-and-children-killed-gaza-israeli-military-any-other-recent-conflict
- Khatib, Rasha et al. (2024). Counting the dead in Gaza: difficult but essential. The Lancet, Volume 404, Issue 10449, 237 – 238
- UN Office Geneva: https://www.ungeneva.org/en/news-media/news/2024/05/93055/10000-people-feared-buried-under-rubble-gaza, 2024
- Heszlein-Lossius H, Al-Borno Y, Shaqoura S, Skaik N, Giil LM, Gilbert M. Severe extremity amputations in surviving Palestinian civilians caused by explosives fired from drones during the Gaza War. (2018). Lancet. Feb 21;391 Suppl 2: S15. doi: 10.1016/S0140-6736(18)30381-7.
- Bjertness, Espen et al. (2023). Save the remaining people of Gaza—save the children. The Lancet, Volume 402, Issue 10417, 2072 – 2073