in PRIMO PIANO

  • Palestina. La storia del passato, il dramma di oggi e le strutture sanitarie che non ci saranno domani, che si terrà sabato 17 maggio, dalle 9.30 alle 13, presso l’oratorio di San Filippo Neri in via Manzoni 5 a Bologna.  L’evento è organizzato dall’Associazione bolognese “Per una Sanità del Servizio Pubblico”.  Il programma completo dell’evento.

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  • Missione Salute del PNRR: a che punto siamo davvero? Secondo l’ultimo monitoraggio della Fondazione GIMBE, al 31 marzo 2025 l’unico target nazionale previsto – l’aumento dell’assistenza domiciliare agli over 65 – risulta formalmente raggiunto.  Ma sotto la superficie dei numeri, il quadro dell’attuazione concreta della riforma è tutt’altro che rassicurante.  🔴 Case della Comunità: solo il 2,7% è pienamente operativo, con gravi diseguaglianze tra le Regioni. 🔴 Ospedali di Comunità: nessuna struttura è ancora a regime. 🔴 Fascicolo Sanitario Elettronico: adesione frammentata e implementazione incompleta. 🟢 Centrali Operative Territoriali (COT): l’unico ambito in linea con gli obiettivi. Senza interventi urgenti su personale e governance rischiamo di chiudere la Missione con target centrati solo sulla carta, senza alcun beneficio reale per i cittadini. A poco più di un anno dalla rendicontazione finale, i rischi sono concreti: perdere i fondi europei, aumentare le diseguaglianze tra territori e lasciare in eredità strutture vuote e una digitalizzazione inefficace. Il tempo per invertire la rotta è poco. E le conseguenze, pesanti. Leggi l’articolo su Avvenire.it

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  • Tra febbraio e marzo 2025 si sono concluse le prime tre edizioni del corso di formazione, realizzato dal Centro Nazionale per la Prevenzione delle malattie e la Promozione della Salute dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), rivolto al personale sanitario e alle musiciste e ai musicisti che attueranno l’intervento di canto di gruppo per neomamme con sintomi di depressione post partum secondo il modello “Music and Motherhood”. Con l’occasione, l’intervento è stato rinominato “Musica e maternità”. Basandosi sulla formazione ricevuta da Breathe Arts Health Research, l’associazione no profit con sede a Londra che aveva formato l’équipe del progetto internazionale coordinato dall’Ufficio per la Regione europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il training è stato adattato dall’ISS al contesto italiano. Ciascuna edizione si è articolata in due giornate online e complessivamente sono stati formati 45 professioniste e professionisti. Come docenti sono stati coinvolti sia il personalesanitario sia le musiciste che nella prima edizione dello studio avevano attuato l’intervento nei servizi consultoriali della ASL Città di Torino, dell’Azienda ULSS6 Euganea e della ASL Roma 2, realizzando così una formazione a cascata fra pari, una strategia efficace a sostegno della fattibilità e continuità del progetto. In occasione del corso di formazione, con il supporto del Pensiero Scientifico Editore, sono state realizzate alcune videointerviste che illustrano le caratteristiche dell’intervento attraverso l’esperienza diretta delle professioniste e dei professionisti che già lo hanno implementato. Videointerviste Guarda il video della Dott.ssa Chiara Monaldi (Studio Lago – Il centro della voce, Roma), insegnante di canto e psicoterapeuta, che ha condotto come leader di canto l’intervento realizzato presso i Consultori familiari della ASL Roma 2.  Musica e maternità – Il canto come spazio di comunità – Chiara Monaldi Guarda il video della Dott.ssa Paola Matossi L’Orsa (CCW – Cultural Welfare Center, Torino) che ha svolto il ruolo di link worker nell’edizione realizzata dai Consultori familiari della ASL Città di Torino. Musica e maternità – Mettere al centro la persona con i gesti di cura – Paola Matossi L’Orsa Inoltre, nel mese di marzo 2025, il Jameel Arts & Health Lab ha diffuso il manuale operativo intitolato “Adapting and implementing arts and health interventions: a thinking tool”, dedicato al progetto internazionale “Music and Motherhood”. Oltre a ricostruire l’attuazione del progetto nei tre Paesi partecipanti (Danimarca, Italia e Romania), il manuale evidenzia gli aspetti chiave da considerare nel processo di adattamento di interventi di arte e salute a diversi contesti culturali. Scarica il toolkit: “Adapting and implementing arts and health interventions. A thinking tool”. Risorse utili -> la pagina di EpiCentro dedicata alla seconda edizione del progetto “Music and Motherhood” -> la pagina di EpiCentro dedicata alla prima edizione del progetto “Music and Motherhood” -> il Primo Piano -> il sito di Breathe Arts Health Research. Data di creazione della pagina: 8 maggio 2025 Revisione a cura del: Ilaria Lega, Ilaria Luzi, Simona Mastroeni, Claudia Ferraro – Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute (CNaPPS), ISSs fonte: https://www.epicentro.iss.it/materno/music-and-motherhood-seconda-edizione-formazione-italia

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  • E’ stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 93 del 22 aprile 2025 il decreto 21 febbraio 2025 del MLPS, di concerto con il MEF, recante: “Istituzione di una prestazione universale al fine di promuovere il progressivo potenziamento delle prestazioni assistenziali, per il sostegno della domiciliarità e dell’autonomia personale delle persone anziane non autosufficienti”. Leggi la nota di commento congiunto di CGIL, SPI CGIL, INCA CGIL CGIL, SPI CGIL, INCA CGIL: “Occorre precisare che quanto disciplinato per la Prestazione Universale dal Decreto in oggetto non può in alcun modo per noi considerarsi definitivo, in quanto si tratta di una sperimentazione del tutto limitata (basti vedere i requisiti di accesso eccessivamente selettivi e le finalità della misura) rispetto a quanto previsto dall’articolo 5 comma 2 lettera a) numero 1) della legge delega 33/2024”. “Da segnalare in particolare l’articolo 8, particolarmente insidioso: è finalizzato a favorire e incentivare con misure fiscali forme assicurative private invece che finanziare misure a sollievo delle spese sostenute dalle famiglie per l’assistenza a persone non autosufficienti”.

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  • Vogliamo raccogliere l’invito di Don Ciotti a digiunare contro le leggi ingiuste e proseguire l’iniziativa lanciata da Franco Corleone in questi giorni, sollecitati anche dal messaggio di attenzione alle difficili condizioni di vita delle detenute e detenuti che ci ha lasciato Papa Francesco recandosi nel carcere Regina Coeli di Roma nell’ultima visita fuori dal Vaticano e ricordando l’impegno di Grazia Zuffa contro la detenzione delle detenute madri. Invitiamo i lettori, i soci e tutta la cittadinanza a partecipare al digiuno a staffetta dal 29 aprile al 30 maggio (giorno precedente alla manifestazione nazionale a Roma) per chiedere al Parlamento di non convertire in legge il DL sicurezza. Resistenza civile contro il Decreto Sicurezza. Catena di solidarietà per i diritti di tutte e tutti. L’emanazione del Decreto Legge “sicurezza” è stato un atto antidemocratico. Aver impedito il regolare dibattito parlamentare su norme che cambieranno la vita democratica del paese è un atto di manifesta prepotenza istituzionale del governo. I contenuti del disegno di legge sicurezza sono transitati nel decreto legge senza modifiche sostanziali, se non in senso peggiorativo. Il decreto criminalizza il dissenso anche quando espresso in modo passivo e pacifico, nelle strade come in carcere e nei CPR; costringe in carcere – perché gli ICAM sono carceri – le donne incinte o con prole arrivando anche a prevedere l’allontanamento dei figli piccoli dalle madri come sanzione disciplinare. Introduce nuovi reati arrivando a criminalizzare un intero settore produttivo come quello della canapa senza effetti psicoattivi a soli fini di propaganda Nel decreto si finge di aumentare le tutele per le forze di polizia, acuendo invece simbolicamente la distanza fra queste e il resto della cittadinanza, si inseriscono maggiori garanzie per le agenzie di sicurezza, mentre coloro che si trovano in uno stabile o un’abitazione occupata o presunta tale divengono pericoli pubblici. Senza alcuna caratteristica di necessità ed urgenza questo decreto segna solo la novità di una limitazione dello spazio civico e della criminalizzazione del dissenso che è la base del confronto democratico del paese, per questo chiediamo al Parlamento di non procedere alla conversione in legge e lanciamo un digiuno a staffetta della cittadinanza dal 29 aprile al 30 maggio, giorno precedente alla manifestazione nazionale a Roma. Vogliamo digiunare, lo facciamo per solidarizzare con tutte e tutti coloro che stanno già subendo le conseguenze violente del DL sicurezza, per accogliere tutte le istanze di libertà provenienti dalla società civile e allargare al massimo il fronte della protesta e l’attenzione ai diritti civili, umani e democratici che questo decreto mette in discussione. Per aderire compilare il modulo disponibile QUI Il calendario del digiuno

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  • Presentato a Roma da Nerina Dirindin, Vasco Errani, Rosy Bindi, don Virginio Colmegna, Elena Granaglia, Roberto Traversa, il documento sottoscritto dalle varie realtà. Individuati dieci punti fondamentali per il rilancio del Servizio sanitario nazionale e riaffermare i principi e i valori alla base del Servizio sanitario nazionale, strumento fondamentale per la tutela del diritto costituzionale alla salute. Contro l’autonomia differenziata. a breve l’elenco delle associazioni che hanno aderito    

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  •   In cammino verso la Marcia PerugiAssisi del 12 ottobre 2025 Seconda chiamata alla Mobilitazione Straordinaria Contro la follia bellicista Contro la corsa al riarmo e l’aumento delle spese militari Contro tutte le stragi e le violazioni dei diritti umani Contro l’impunità e l’illegalità internazionale Contro il cambiamento climatico Contro la propaganda di guerra e la censura    dal 25 aprile al 9 maggio 2025 INSIEME a 80 anni dalla Liberazione dell’Italia a 80 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale per la PACE, la LIBERTA’ e la GIUSTIZIA SOCIALE “Dobbiamo disarmare le parole, per disarmare le menti e disarmare la terra” Papa Francesco “A ognuno di fare qualcosa” Aldo Capitini Ricostruiamo insieme una coscienza, una cultura e una politica di pace che si esprima attraverso la cura degli altri, dell’umanità e del pianeta Marina Baretta   Aderisci, partecipa anche tu e segnalaci la tua iniziativa!  CLICCA QUI! Per adesioni e informazioni: Fondazione PerugiAssisi per la Cultura della Pace, via della viola 1 (06122) Perugia – Tel. 335.1401733 – email adesioni@perlapace.it – www.perlapace.it – www.perugiassisi.org

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  • “Decreto sicurezza”. La guerra contro le donne detenute continua! La nostra lotta non si ferma! L’11 maggio visita alle donne in carcere per la Festa della Mamma scarica l’Appello Madri Fuori 11 maggio 2025  L’iter in Parlamento del DDL ‘Sicurezza’ è stato interrotto dal colpo di mano autoritario del Governo, con l’approvazione del decreto-legge entrato in vigore il 12 aprile. Si è sottratto al confronto parlamentare un testo repressivo e discriminatorio, che sfida e offende il diritto e i diritti, senza accogliere i rilievi mossi dal Quirinale. Nonostante quanto la propaganda governativa ha provato a sostenere, sotto molti profili il decreto è addirittura peggiorativo, e molte delle sue norme più repressive sono articolate in modo da lasciare incertezza e massimo arbitrio. Una di queste è quella contro le donne detenute incinte o madri di bimbə fino a un anno di età: la campagna “Madri Fuori – dallo stigma e dal carcere, con i loro bambini e bambine” dal 2023 mobilita molte donne e associazioni in difesa dei loro diritti fondamentali. Il decreto conferma la revoca dell’obbligo – già del codice fascista Rocco – di rinviare l’esecuzione della pena per le donne incinte o con figl3 di età inferiore a un anno, rendendo la misura discrezionale. Il rischio di recidiva continuerà a orientare le decisioni dei giudici, che negheranno questo diritto soprattutto alle donne più vulnerabili, perché la recidiva delle donne è quella dei reati minori, soprattutto contro il patrimonio, i reati delle povertà. Resta intatta la natura sessista, razzista e classista della norma originaria. La detenzione di madri e bambinə presso gli ICAM, istituti a custodia attenuata per detenute madri, confonde l’opinione pubblica: non si tratta di forme alternative alla reclusione, perché gli ICAM sono sezioni carcerarie, con sbarre e agenti, da cui non si esce, in cui si è recluse. Gli ICAM sono carcere. E non solo: dopo l’anno di età bambini e bambine potranno stare con le loro madri anche nelle normali sezioni. Ancora più inaccettabile è la nuova previsione, assente nel DDL, ai danni della donna che, in un ICAM, protesti o abbia un conflitto con la custodia, di una sanzione disciplinare feroce: sottrarle il figlio o la figlia, affidandolo ai servizi sociali. Un obbrobrio umano e legale: le cosiddette ‘condotte pericolose’ sarebbero quelle che compromettono ‘ordine o sicurezza‘, una definizione che in carcere può essere tutto, aperta a ogni arbitrio interpretativo. Usare la sottrazione deə figlə come arma disciplinare contro le donne è un atto sessista e feroce. È una norma che aggiunge l’autoritarismo e la violenza patriarcale alla norma del decreto che affligge tutte le persone ristrette, punendole con pene aggiuntive, fino a 8 anni di carcere, per proteste anche nonviolente. ‘Madri Fuori’ continua la sua lotta, insieme al movimento nazionale contro il DL sicurezza, perché il Parlamento non approvi queste norme liberticide e sessiste. ‘Madri Fuori’ – come già nei due anni passati – dichiara l’11 maggio, Giornata della mamma, giornata di lotta dedicata alle madri e a tutte le donne detenute. Invitiamo tuttə a promuovere iniziative locali di incontro con le donne detenute, informazione e sensibilizzazione, dibattito pubblico e manifestazione di dissenso e opposizione. SEGNALA QUI LA TUA INIZIATIVA! Contro la guerra dichiarata alle donne detenute la nostra lotta non si ferma! Firenze, 24 aprile 2025 fonte: https://www.societadellaragione.it/campagne/carcere-campagne/madri-fuori/madri-fuori-contro-il-dl-sicurezza/

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  • L’ISTAT pubblica le infografiche regionali su “Il benessere equo e sostenibile dei territori –  Anno 2024 L’Istat rilascia l’edizione 2024  dei Report BesT, un’analisi integrata degli indicatori Bes dei Territori (BesT), accompagnati da grafici interattivi che consentono di navigare nelle principali elaborazioni. Alla collana dei 20 Report regionali BesT 2024, pubblicati in questa pagina, si aggiunge quest’anno un ventunesimo report, già diffuso, che approfondisce e confronta i profili di benessere delle 14 città metropolitane. Ciascun Report regionale BesT presenta il profilo di benessere della regione e delle sue province sotto vari aspetti: la posizione nel contesto nazionale ed europeo, i punti di forza, gli svantaggi, le disparità territoriali, le evoluzioni recenti e si completa con alcuni indicatori sul territorio, la popolazione, l’economia. L’edizione 2024, inoltre, è arricchita da tre focus di approfondimento sulle condizioni economiche degli individui, sui musei e le biblioteche e sui servizi comunali online per le famiglie. Regione per regione Infografiche regionali Piemonte Guarda l’infografica del Piemonte(.pdf, 860 Kb) Abruzzo Guarda l’infografica dell’Abruzzo(.pdf, 324 Kb) Lombardia Guarda l’infografica della Lombardia(.pdf, 2.96 MB) Valle d’Aosta Guarda l’infografica della Valle d’Aosta(.pdf, 1.31 MB) Basilicata Guarda l’infografica della Basilicata(.pdf, 1.01 MB) Marche Guarda l’infografica delle Marche(.pdf, 1.11 MB) Sicilia Guarda l’infografica della Sicilia(.pdf, 1.4 MB) Umbria Guarda l’infografica dell’Umbria(.pdf, 1.35 MB) Molise Guarda l’infografica del Molise(.pdf, 2.15 MB) Emilia Romagna Guarda l’infografica dell’Emilia Romagna(.pdf, 1.18 MB) Calabria Guarda l’infografica della Calabria(.pdf, 2.43 MB) Veneto Guarda l’infografica del Veneto(.pdf, 1.12 MB) Friuli Venezia Giulia Guarda l’infografica del Friuli Venezia Giulia(.pdf, 1.52 MB) Puglia Guarda l’infografica della Puglia(.pdf, 2.09 MB) Trentino Alto Adige Guarda l’infografica del Trentino Alto Adige(.pdf, 2.51 MB) Liguria Guarda l’infografica della Liguria(.pdf, 838 Kb) Campania Guarda l’infografica della Campania(.pdf, 1.94 MB) Lazio Guarda l’infografica del Lazio(.pdf, 1.77 MB) Toscana Guarda l’infografica della Toscana(.pdf, 1.15 MB) Sardegna Guarda l’infografica della Sardegna(.pdf, 1.49 MB)

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  • Leggi il Report 12-4-2025-pdf  +++> Sabato 12 aprile si è tenuto a Roma, in presenza e in modalità telematica sulla piattaforma Zoom, il seminario “La libertà è terapeutica, la responsabilità è terapeutica: no a manicomi e No a Opg vecchi e nuovi. Prospettive di riflessione e di lotta su Rems, carceri (Cpr) e servizi di salute mentale +++> L’iniziativa, promossa da decine di associazioni, rappresenta il seguito delle proposte di azione emerse nel corso della II Conferenza Nazionale Autogestita Salute Mentale (6 e 7 dicembre 2024), che aveva messo al centro della riflessione il dramma del carcere e la necessità di intervenire per completare la Legge n. 81 del 2014, sulla chiusura e sul processo di superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari +++> L’urgenza dell’incontro è nata all’ulteriore aggravarsi delle criticità emerse durante e dopo la Conferenza SM, che si evidenziano negli attuali provvedimenti governativi: ad es: decreto sicurezza, la sollecitazione del Ministro della Salute alle Regioni a definire nuove strutture custodiali, la stessa bozza di Piano di Azione per la Salute Mentale). E che si ritrovano nella proposta della Commissione mista del CSM sulle Rems che mette in discussione la Riforma per il superamento degli OPG (vedi Appello: “Tornano gli Opg? Per i folli rei ancora manicomio?”) +++> Lo scopo principale dell’incontro è stato quello di indentificare azioni e proposte politiche e operative di contrasto alla deriva securitaria, al degrado delle carceri, fattore patogeno in sé, e alle azioni che ostacolano il processo di superamento degli OPG, e quindi per superare le gravi insufficienze dei servizi di salute mentale, anche attraverso la valorizzazione delle pratiche esistenti. +++> Durante l’incontro – cui hanno partecipato 129 persone – vi sono stati 15 interventi. All’inizio Maria Grazia Giannichedda ha proposto un ricordo tra il personale e il politico di Grazia Zuffa, recentemente scomparsa, che con il Coordinamento aveva lavorato per la realizzazione dell’incontro (leggi l’intervento). +++> Il dibattito si è avviato con una prima serie di interventi programmati di Giuseppina Paulillo (Dipartimento Salute Mentale di Parma), Franco Corleone (Società della Ragione), Stefano Anastasia (Portavoce conferenza dei garanti territoriali delle Persone private della libertà personale), Patrizio Gonnella (Antigone), Gisella Trincas (Unasam), Antonella Calcaterra (avvocata); Michele Passione (avvocato); Antonello D’Elia (Psichiatria Democratica); Giulia Melani (Società della Ragione), Francesco Schiaffo (Professore ordinario di Diritto Penale). Sono quindi intervenuti Tonino D’Angelo (Associazione Sostegno&Zucchero), che ha denunciato la medicalizzazione del disagio giovanile e l’uso delle REMS come forme di controllo istituzionale, invocando una mobilitazione politica e simbolica. Vittorio Infante, psichiatra, che ha posto il tema della difesa la sanità pubblica e dei servizi territoriali, denunciando il loro smantellamento. Liana Bonegi ha chiesto, invece un rafforzamento del coinvolgimento attivo dei familiari nelle diverse iniziative. Antonella Barbagallo (UNASAM) ha evidenziato il fallimento del sistema verso i più fragili e richiamato ancora una volta l’attenzione sui CPR. Infine, Federico (ARAP) ha sollecitato l’unità tra le associazioni per incidere realmente sul dibattito pubblico. +++> Ha concluso i lavori Stefano Cecconi.  Diversi gli argomenti trattati, qui riportati in estrema sintesi: +++> Sono state richiamate le ultime riflessioni di Franco Rotelli, sulla necessità di occuparsi più di salute mentale e meno di psichiatria, denunciando la deriva securitaria in atto e il tentativo di smantellare la “legge 81”. I principi della riforma sul superamento degli OPG – priorità a misure non detentive, Rems: come extrema ratio (e territorialità, numero chiuso, durata limitata delle misure) vanno difesi contro ogni nostalgico ritorno a logiche manicomiale. Nel contesto attuale, inoltre, il carcere continua a essere una discarica sociale mentre servirebbe un modello alternativo, che ne limiti l’uso per i soli reati gravi (con un massimo 30.000 posti). Per contrastare la deriva securitaria e affermare un altro modello serve interloquire con Governo e Regioni, e con lo stesso CSM, rivendicando un confronto, e attivando mobilitazione se non arrivano risposte. Di fronte a queste contraddizioni è ancor più attuale la proposta di legge “Magi” per il superamento del doppio binario fondato sulla non imputabilità del “folle reo”. +++> REMS: l’evoluzione del profilo delle persone presenti nelle REMS, che non hanno una lunga storia di istituzionalizzazione, come avveniva negli OPG, ma sono giovani adulti con disturbi di personalità e dipendenze da sostanze. Una trasformazione che complica la presa in carico e che espone le strutture a difficoltà enormi, in un contesto territoriale segnato dalla carenza di risorse, dal rifiuto dei Centri di Salute Mentale di accogliere pazienti complessi e dalla difficoltà delle famiglie nel sostenerli. La pressione della magistratura per soluzioni custodiali aggrava ulteriormente il quadro, imponendo standard irrealistici di sicurezza e azzeramento del rischio di recidiva. Anche da questa situazione nasce l’inaccettabile proposta della sezione… CSM di incrementare il numero di Rems e di creare strutture speciali per internare i cosiddetti “inemendabili”, termine che richiama inequivocabilmente il manicomio. +++> Sono state illustrate le contraddizioni di un sistema che ha attuato in modo distorto la legge 81. Pur avendo ampliato la capacità delle REMS, resta strozzato da una domanda custodiale incessante. Il caso della Regione Lazio è emblematico: Regione tra le più attive nella realizzazione di posti in Rems che, allo stesso tempo, presenta una lunga lista d’attesa, alimentata da una magistratura orientata alla detenzione anche in assenza di reale pericolosità. Pertanto la risposta a questa situazione non può essere l’aumento del numero dei posti letto ma un potenziamento della rete dei servizi territoriali. +++> È stata sottolineata la necessità urgente di una strategia comunicativa efficace, in grado di contrastare la narrazione dominante basata sulla paura. Basti guardare le condizioni osservate nei circuiti penali minorili, come il carcere Beccaria, dove i ragazzi sembrano essere gestiti prevalentemente con la sedazione chimica e l’isolamento. Peraltro, gli operatori appaiono come strumenti inconsapevoli della repressione, mentre sarebbe necessario il loro coinvolgimento in una contro-narrazione. +++> Da tutte e tutti è stata espressa la preoccupazione per la deriva repressiva in corso. Nel Paese si moltiplicano gli spazi dell’internamento, della sorveglianza e della esclusione. Per questa ragione appare utile la creazione di un Osservatorio nazionale che non sia solo luogo di analisi, ma anche strumento di mobilitazione e lotta. +++> Sono stati ricordati i traguardi raggiunti con la legge 81 e con le sentenze della Corte Costituzionale ma anche sottolineato le lacune ancora presenti, soprattutto nella gestione delle fasi iniziali delle misure giudiziarie. Il problema è la mancanza di protocolli per i primi mesi, […]

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