Gli infortuni sul lavoro, tra cui purtroppo alcuni casi multipli, sono stati a più riprese alla ribalta delle cronache. In queste occasioni spesso succede che vengano date informazioni discordanti sul numero di casi e sul loro andamento nel tempo; l’impressione generale è che il sistema non sia in grado di affrontare efficacemente il problema.
Nemmeno nel caso degli infortuni mortali esiste un sistema informativo univoco, tempestivo e accurato.
Molto si è fatto invece per condividere le ricostruzioni delle dinamiche infortunistiche.
Il sistema nazionale di sorveglianza sugli infortuni mortali e gravi raccoglie i risultati delle indagini effettuate dai Servizi di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro delle ASL. Il sistema classifica le informazioni riguardanti l’infortunio, l’infortunato e l’evento. Proprio la descrizione testuale dell’evento permette il recupero di informazioni sostanziali.
La conoscenza delle dinamiche infortunistiche non è tuttavia ancora sufficiente per comprendere aspetti di contesto, in particolare quelli organizzativi, che sempre più frequentemente ricorrono tra le cause di un evento. Un approccio basato sullo studio di caso, che trasformi le inchieste infortuni in “storie” narrate dagli operatori che hanno svolto l’indagine, può consentire la comprensione dei fattori che hanno indotto il realizzarsi o il permanere di una situazione di rischio permettendo la formulazione e condivisione di soluzioni preventive.
È per questo che è nata la “Comunità di Pratica” (CdP), un luogo dove ogni storia è analizzata e discussa dal gruppo degli operatori, in cui ognuno impara dall’esperienza degli altri e si mette in gioco condividendo anche i propri dubbi
Le CdP si sono rivelate utili per acquisire nuove competenze, eliminare barriere professionali, geografiche e organizzative, condividere informazioni, ridurre l’isolamento e facilitare l’implementazione di nuovi processi e tecnologie. La condivisione delle soluzioni e dei problemi ha permesso di prendere in considerazione anche i determinanti dell’infortunio legati al contesto e all’organizzazione che di solito sono ignorati perché non collegati direttamente alla violazione di norme.
Ogni storia del repertorio narra una storia individuale ma, riletta nell’ambito di una comunità, diventa parte di un sapere collettivo come patrimonio da condividere per evitare il ripetersi di tanti eventi infausti.
Bibliografia:
Fubini L, Pasqualini O, Gilardi L, Bena A. Infortuni sul lavoro: il modello “comunità di pratica e narrazione” per identificare cause e soluzioni. Epidemiol Prev 2020; 44 (1): 98-99.
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fonte: DORS