Coronavirus, SSN e mercato: il primo conto chiesto (negli USA) a un paziente. di Mario Calabresi

La storia del primo conto arrivato in America per un (non) malato di coronavirus. Ringraziamo sempre il Servizio Sanitario Nazionale.

di Mario Calabresi (dal suo profilo Facebook)
la foto è ripresa dal New York Times

Il coronavirus si affaccia in America e immediatamente si pone il problema: chi paga? Nella sanità più costosa del mondo, dove senza un’assicurazione non hai nessuna certezza di essere curato, puntuale si è presentata la domanda.

Mentre noi pretendiamo che gli ospedali italiani si attrezzino per garantire che ci siano un numero sufficiente di letti in terapia intensiva, che ci siano cure, ricoveri e test gratuiti per tutti quelli che ne hanno bisogno, il The New York Times racconta la prima storia di un conto salato recapitato a un presunto malato.

Frank Wucinski e sua figlia Annabel, di 3 anni, sono stati evacuati da Wuhan in Cina all’inizio di febbraio ed obbligati a stare in osservazione in una base militare vicino a San Diego.

Durante la quarantena la piccola Annabel ha tossito e allora sono stati trasferiti d’urgenza in un ospedale per essere messi in isolamento. Dopo pochi giorni il test ha chiarito che non erano malati e così sono tornati prima alla base e poi a casa.

A sorpresa è arrivato il conto dall’ospedale, per il trasporto in ambulanza e per una radiografia: 3918 dollari. Frank, che lavora in Cina e la cui assicurazione non lo copre negli Stati Uniti, deve pagare di tasca propria.

E si tratta di un cittadino obbligato ad andare in ospedale dalle autorità che non ha avuto bisogno di cure, immaginate cosa potrà succedere a chi si presenterà con i sintomi della malattia e richiederà un ricovero in terapia intensiva. Il costo medio di un giorno in un ospedale americano è di 4293 dollari.

Per un giorno ringraziamo il servizio sanitario nazionale italiano, la migliore invenzione del nostro Paese, di cui dovremmo andare orgogliosi e ricordarci quando ci tocca pagare le tasse.

fonte: SALUTE DIRITTO FONDAMENTALE

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