Del resto è solo la straordinaria crescita dell’immigrazione straniera, registrata nel ventennio a cavallo del nuovo millennio, ad aver impedito che la popolazione iniziasse a diminuire, contrastando un saldo naturale negativo e rallentando il processo di invecchiamento e la diminuzione della popolazione in età lavorativa. Ciò nonostante siamo uno dei paesi più vecchi al mondo e il perdurare della crisi economica ha ridotto il contributo demografico dell’immigrazione, determinando in questi ultimi anni anche un calo della popolazione …”
“Obiettivo dei contributi raccolti in questo numero è analizzare le politiche familiari italiane e il loro impatto sulla fecondità, le transizioni dei giovani adulti, le dimensioni socio-culturali della bassa fecondità, le nuove realtà familiari e le nuove forme di unione. Vengono inoltre esaminate alcune caratteristiche e alcune conseguenze che l’azione congiunta di bassa fecondità e immigrazione sta determinando nel contesto demografico nazionale che, di fatto, rappresenta il principale punto di riferimento delle politiche sociali. In particolare, si descriverà la complessa realtà demografica nazionale e le nuove forme di vita familiare, i bisogni sociali degli immigrati, considerando l’effettivo contributo che l’immigrazione può dare al riequilibrio quantitativo e strutturale della popolazione che è nata o ha scelto di vivere sul territorio nazionale. …vai al sito RPS