ACCANIMENTO CLINICO O OSTINAZIONE IRRAGIONEVOLE DEI TRATTAMENTI SUI BAMBINI PICCOLI CON LIMITATE ASPETTATIVE DI VITA: la mozione del Comitato Nazionale per la Bioetica

L’espressione, usata sovente nella letteratura medica, etica e giuridica di “accanimento terapeutico”, evidenzia una sorta di contraddizione dei due termini:,‘terapia’ ha una connotazione positiva, mentre “accanimento” indica un eccesso negativo che non si accorda con la positività precedente; ne consegue che se una pratica è definita come accanimento, è molto difficile che possa essere considerata terapia.

Pertanto, il Comitato ha preferito l’espressione “accanimento clinico” . E con tale espressione indica l’inizio di trattamenti che si presumono inefficaci o la prosecuzione di trattamenti divenuti di documentata inefficacia in relazione all’obiettivo di cura della persona malata o di miglioramento della sua qualità di vita (intesa come benessere) o tali da arrecare al paziente ulteriori sofferenze e un prolungamento precario e penoso della vita senza ulteriori benefici.

La riflessione bioetica, oltre che deontologica e giuridica, ha maturato da un lato il rispetto della volontà espressa e consapevole del paziente di rifiutare o interrompere il trattamento sanitario e dall’altro la convinzione che sia dovere prioritario del medico l’astenersi dall’iniziare o dal prolungare trattamenti inutili e sproporzionati , soprattutto nei confronti di pazienti con prognosi infausta a breve termine e/o di imminenza di morte.ù

In genere si ritiene che l’individuazione dell’accanimento clinico comprenda elementi scientifici ed elementi dati dal modo in cui i trattamenti sono vissuti e autonomamente voluti dal paziente. L’individuazione dell’accanimento clinico, di contro, risulta più complessa nel caso dei bambini piccoli che non possono esprimersi in modo autonomo né sono in grado di comunicare compiutamente la percezione soggettiva del dolore e della sofferenza. Queste situazioni diventano ancora più problematiche quando si tratta di piccoli pazienti con diagnosi e/o prognosi sicuramente infausta con aspettativa di vita limitata e che richiedono altresì trattamenti gravosi. Sono proprio questi ultimi casi, la cui valutazione complessa e a volte tragica del “beneficio complessivo” delle cure che spetterà al medico e ai genitori, ad essere l’oggetto di riflessione della presente mozione. …LEGGI TUTTO SU CNB

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