ALCOL, GIOVANI, MARKETING E SPORT: il progetto europeo Fyfa

Nonostante l’esistenza di leggi e regolamenti per la protezione dei giovani dai danni provocati dall’alcol, il livello di conoscenza e di applicazione è complessivamente basso, sia a livello nazionale che nei contesti sportivi: sono le conclusioni del rapporto “Overview of national policies and practice in six Member States related to alcohol, young people, marketing and sport” che fornisce i risultati del Work Package 5 del progetto europeo FYFA (Focus on Youth Football and Alcohol) mirato alla determinazione dello stato di politiche e pratiche nazionali in 6 Paesi europei (Italia, Slovenia, Polonia, Belgio, Finlandia e Regno Unito) relativamente ad alcol, giovani, marketing e sport.

Il documento, realizzato attraverso la leadership e il coordinamento dell’Osservatorio Nazionale Alcol dell’ISS e del Centro OMS per promozione della salute e la ricerca sull’alcol, ha consentito di porgere ai decisori politici gli ostacoli principali che, negli ambiti sportivi, non consentono di creare e garantire la cultura della tutela di minori, giovani e adolescenti dai danni causati dall’uso di alcol. In particolare è emersa l’assenza di:

  • regolamenti in materia di pubblicità e sponsorizzazione di alcolici legati ai giovani e allo sport negli organismi sportivi
  • formazione del personale addetto alla somministrazione di bevande alcoliche
  • monitoraggio degli organismi sportivi da parte del governo rispetto all’applicazione delle normative
  • politiche sul consumo di alcol per i giovani atleti nei contesti dello sport
  • conoscenza dei danni alcol-correlati, delle leggi e dei regolamenti sull’alcol nei giovani, da parte dei professionisti dello sport.

In Italia

Secondo un panel di esperti europei del mondo sanitario e sportivo, intervistati per il progetto, nel nostro Paese:

  • le leggi e i regolamenti mirati alla prevenzione del consumo dannoso di alcol non vengono applicate
  • i regolamenti su pubblicità e sponsorizzazioni in ambito sportivo non vengono pienamente applicati
  • per quanto riguarda le norme di sicurezza negli ambienti sportivi, un terzo dei partecipanti ritiene che non siano applicate (opinione prevalente dei rappresentanti gli ambiti di prevenzione), mentre un altro terzo (opinione prevalente principalmente tra gli esperti negli ambienti sportivi) le considera applicate
  • per quanto riguarda i regolamenti sul consumo di alcol durante gli eventi sportivi, il limite di età di 18 anni non viene applicato.

In conclusione, nonostante i limiti di età previsti dalla legge e le molteplici politiche orientate a proteggere i bambini e gli adolescenti dalle conseguenze del consumo di alcol in un‘età estremamente vulnerabile agli effetti del bere, le bevande alcoliche sono facilmente reperibili, sia in generale che negli ambienti sportivi. Ciò identifica un problema di legalità e suggerisce un mancato rispetto dei limiti di età previsti dalla legge e un livello generalmente basso di applicazione della normativa vigente, con scarso rigore e poche certezze di eventuali sanzioni.

International review

Nel corso delle attività è stato prodotto anche il report del work package 4 “International Review: Final Report” dedicato alle politiche e alle pratiche internazionali su giovani, alcol, marketing e sport. Il documento evidenzia l’eterogeneità dell’impegno dei governi a proteggere i giovani dall’esposizione inappropriata al marketing delle bevande alcoliche attraverso regolamenti: si passa da una regolamentazione completa della commercializzazione di alcolici in Paesi come la Norvegia, la Svezia, la Francia, l’Estonia e la Lituania, all’autoregolamentazione volontaria mediante codici di condotta dell’industria nel Regno Unito. Delle 36 federazioni analizzate, solo due, Aquatics (Federazione internazionale di nuoto) e Luge (Federazione Internazionale Slittino), hanno vietato marketing e sponsorizzazioni da parte dell’industria degli alcolici mentre la maggior parte delle Federazioni non sembrano aver esaminato in modo approfondito le potenziali implicazioni negative della commercializzazione dell’alcool con i giovani.

I report rappresentano la base utile per la predisposizione della Conferenza europea che il Progetto FYFA organizzerà nel 2020 a Bruxelles per sensibilizzare le istituzioni europee e i governi all’adozione di misure specifiche da rivolgere ai giovani al fine di garantire maggiore tutela e scelte informate connotanti gli ambiti sportivi come spazi alcohol-free, come indicato dall’OMS, e di reale alternativa percorribile dai giovani in un contesto che promuove salute e benessere fisico e psicologico.

Risorse utili

fonte: EpiCentro 

Autori dell’articolo: Emanuele Scafato e Claudia Gandin (ISS) 

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