La scorsa settimana Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato il ministro della Salute Roberto Speranza, avviando un dialogo sulla sanità che i sindacati hanno giudicato positivo. Perché, dopo lunghi anni di assenza di un rapporto con il ministero, si è finalmente avviato un confronto serio e duraturo.
Le parole usate dal ministro durante l’incontro, partendo dalla Costituzione, sono state un toccasana. Perché per la prima volta ci è stato detto con molta chiarezza che l’obiettivo di questo governo, e del ministero in particolare, è quello di applicare sino in fondo la Carta, garantendo a tutti i cittadini il diritto all’accesso, alla cura e alla prevenzione e alla riabilitazione. Speranza non ha però parlato soltanto di ospedali, ma anche della necessità di un vero piano di presa in carico della buona salute dei cittadini, della riabilitazione, che è la grande assente nel piano della sanità pubblica e della necessità di aumentare le risorse destinate al Servizio sanitario nazionale, e soprattutto di investirle in maniera diversa.
Un primo obiettivo presente nella piattaforma unitaria di Cgil, Cisl e Uil, tra l’altro, è stato raggiunto, con l’inserimento nella legge di bilancio dell’abolizione del superticket. E, se le cose non cambieranno, ci sarà anche un aumento di risorse per il Servizio sanitario nazionale, una richiesta storica dei sindacati. È una cosa molto positiva, perché, oltre ad avere finalmente una prima parziale risposta, le risorse che verranno messe a disposizione per il superamento del superticket saranno coperte dal governo con soldi aggiuntivi per finanziare il Servizio sanitario nazionale. Le Regioni quindi avranno il superamento del superticket per sostenere l’accesso ai cittadini che non potevano permettersi le cure
Si è poi deciso di “costruire” insieme il nuovo Patto per la salute. Con il ministro Speranza abbiamo organizzato una serie di tavoli tecnici che affronteranno i punti di difficoltà in cui si trova il Servizio sanitario. In più abbiamo concordato che periodicamente a questo tavolo sarà affiancato un incontro politico in cui il ministro, Cgil, Cisl e Uil valuteranno i risultati e decideranno cosa fare e come intervenire sulle soluzioni trovate. Anche questo è un percorso davvero innovativo, perché finora c’era sempre stata un’assenza di confronto su questi temi. L’obiettivo dei sindacati è trasformare queste parole in fatti. Perché la Costituzione dice che quello alla salute è un diritto, ma in questo Paese è oggi un diritto negato, soprattutto ai cittadini che hanno meno risorse disponibili.
Per garantire l’accesso alle cure per tutti però non bisogna solo abolire le liste d’attesa, ma serve costruire una sanità territoriale, mettere mano seriamente al funzionamento del servizio delle case della salute. Per questo è fondamentale ripartire dai territori. Questo sarà il primo punto che affronteremo con il ministero al primo tavolo tecnico, il 7 novembre prossimo. Attraverso la medicina territoriale, potremmo essere in grado di garantire la tenuta in salute di tutti i cittadini. È questo il nostro primo obiettivo.
L’articolo è la sintesi dell’intervista a Rossana Dettori su Radio Articolo 1
Ascolta l’intervista integrale su Radio Articolo 1
fonte: RASSEGNA SINDACALE