L’invecchiamento della popolazione rappresenta una sfida importante per il servizio pubblico che ha bisogno di trovare soluzioni innovative per rispondere alla crescente domanda di cure sanitarie e offrire un’adeguata accessibilità ai servizi assistenziali a questa popolazione. Il progetto CoNSENSo, finanziato dal programma europeo INTERREG, propone un modello di presa in carico e supporto alla popolazione anziana, centrato su un’unica figura professionale, l’infermiere di famiglia e comunità (IFeC). Il modello è stato sperimentato in alcune aree montane alpine di Piemonte, Liguria, Provenza, Carinzia e Slovenia, con l’obiettivo di aiutare gli anziani a vivere autonomamente presso il proprio domicilio il più a lungo possibile, promuovendo la riduzione del numero di ricoveri evitabili e la riduzione o il ritardo del trasferimento in RSA o case di riposo.
All’interno del territorio scelto tutti gli anziani residenti (≥ 65 anni), indipendentemente dalla condizione di salute, sono presi in carico. Ogni IFeC ha in carico circa 500-600 anziani di cui si occupa a tempo pieno attraverso periodiche visite a domicilio, in cui l’IFeC cerca di:
- offrire supporto nelle comuni attività di vita quotidiana e supporto infermieristico in eventuali terapie o nel monitoraggio indicatori di salute, rilevazione PA, glicemia, ecc.
- prevenire la cronicizzazione, le complicanze e le ricadute di patologie pregresse o in corso
- promuovere l’inclusione nella comunità in collaborazione con servizi sociali e privato sociale
- prevenire gli incidenti in casa attraverso una valutazione dell’ambiente domestico. Il progetto europeo si è concluso finanziariamente a dicembre 2018, ma continua con risorse locali in Piemonte e Liguria. La presenza dell’IFeC è stata accolta con grande favore da anziani e famiglie, che ne hanno immediatamente riconosciuto il valore, e dai Sindaci, che ne hanno personalmente patrocinato e assicurato il sostegno. Nei 18 mesi di sperimentazione, 31 IFeC hanno preso in carico 4.878 anziani (in media 157 anziani per IFeC) ed effettuato un totale di 10.526 visite domiciliari. L’analisi comparativa ha mostrato in Piemonte un’emersione dei bisogni di salute, con un aumento di ricorso alle cure mediche da parte degli anziani presi in carico. In Carinzia è stato stimato un risparmio di 688.709€ per mancato trasferimento di 80 anziani in casa di riposo, grazie alla presenza dell’IFeC
All’inizio della relazione con l’anziano, l’IFeC effettua, in collaborazione con almeno il medico di medicina generale (MMG) e uno o più famigliari, una valutazione dei bisogni, mediante una check list standardizzata. Nelle attività programmate, l’IFeC non si sostituisce mai ai MMG, servizi specialistici, servizi di cure domiciliari, famigliari, badanti, servizi socio-assistenziali, ecc. ma in stretto rapporto con quelli, ne concorda di volta in volta gli obiettivi di breve, medio e lungo periodo.
Il progetto europeo si è concluso finanziariamente a dicembre 2018, ma continua con risorse locali in Piemonte e Liguria. La presenza dell’IFeC è stata accolta con grande favore da anziani e famiglie, che ne hanno immediatamente riconosciuto il valore, e dai Sindaci, che ne hanno personalmente patrocinato e assicurato il sostegno. Nei 18 mesi di sperimentazione, 31 IFeC hanno preso in carico 4.878 anziani (in media 157 anziani per IFeC) ed effettuato un totale di 10.526 visite domiciliari. L’analisi comparativa ha mostrato in Piemonte un’emersione dei bisogni di salute, con un aumento di ricorso alle cure mediche da parte degli anziani presi in carico. In Carinzia è stato stimato un risparmio di 688.709€ per mancato trasferimento di 80 anziani in casa di riposo, grazie alla presenza dell’IFeC.
Per maggiori dettagli https://www.alpine-space.eu/projects/consenso/en/results
Sintesi a cura di
Giuseppe Salamina – Struttura Complessa Igiene e Sanità Pubblica – Dipartimento di Prevenzione – ASL Città di Torino
fonte: DISUGUAGLIANZE DI SALUTE