In questo numero: Disabilità complessa., Ricostruire tracce di comunità, Raccontiamo noi l’inclusione, I tutori volontari di minori stranieri non accompagnati, Il sostegno alla domiciliarità e le persone con disabilità gravissima e …
– Carlo Francescutti, Disabilità complessa. Le politiche, i servizi
L’azione di comunità e una “politica di servizio” che apre le porte alla società civile, al volontariato e che al tempo stesso frequenta i luoghi comunitari e se ne appropria è l’unico antidoto al rischio che le organizzazioni “chiuse” hanno di riprodurre schemi propri delle istituzioni totali e quindi di scivolare, anche senza accorgersene, verso la trascuratezza e, talvolta, il maltrattamento e la segregazione (intervista a cura di Fabio Ragaini). Sugli stessi temi puoi approfondire QUI e QUI.
– Cecco Bellosi , Ricostruire tracce di comunità
Buona parte delle comunità psichiatriche, che in teoria avevano sostituito la felice distruzione dei manicomi, si sono trasformate in piccoli manicomi; le comunità terapeutiche, a loro volta, stanno subendo una metamorfosi sempre più forte verso la clinica, accentuando la dimensione psichiatrica. C’è bisogno invece di ricostruire tracce di comunità, all’interno e all’esterno. Nell’incontro, nell’ascolto, nelle relazioni. Nel dialogo, nel conflitto e nel suo superamento condiviso.
– Gloria Gagliardini (a cura di), Raccontiamo noi l’inclusione. Tra la paura di amare “troppo” e la paura di sperare
Ho 76 anni, come mia moglie, siamo sposati da quasi 43 anni, la nostra famiglia è composta da noi due e F. nostro figlio, in questa casa da 24 anni. “F. è tutto […]. In questi anni sento che ci siamo legati tanto, la sera si mette sul divano vuole essere coccolato. Ha 41 anni ed è l’unico nostro figlio. Fino all’età di 6 mesi è stato bene. È nato con questo angioma nel lato sinistro del viso, poi a 6 mesi gli ha preso la prima crisi epilettica, gli hanno fatto una tac e hanno scoperto che c’era un danno interno” (Intervista a cura di Gloria Gagliardini). Tutte le altre interviste: Raccontiamo noi l’inclusione. Le interviste integrali. Altri materiali QUI.
– Giulia Gullace, I tutori volontari di minori stranieri non accompagnati
Il tutore volontario di minori stranieri non accompagnati ha l’obiettivo principale di individuare una persona che non sia solo il legale rappresentante del minore solo, bensì il suo punto di riferimento, il catalizzatore di una burocrazia ogni tanto un po’ lenta, una figura stabile e coinvolta in ogni aspetto della sua quotidianità. Il tutore volontario è colui che accompagna il ragazzo nelle sue scelte di vita, che può rappresentare un’occasione in più proprio grazie alla soggettività del rapporto personale che instaura con il ragazzo delle mie speranze.
– Fabio Ragaini, Il sostegno alla domiciliarità e le persone con disabilità gravissima del fondo nazionale non autosufficienze
L’approfondimento affronta alcuni aspetti collegati agli interventi di “sostegno alla domiciliarità”. Sostegni che si caratterizzano per un contributo economico alla persona o alla famiglia. A partire dallo specifico della situazione marchigiana riflette sugli effetti del fondo nazionale non autosufficienze e in particolare nello specifico delle“disabilità gravissime”. La riflessione focalizza l’attenzione su alcuni aspetti: beneficiari, esiti, entità e tipologia del sostegno. Leggi l’articolo. Altri approfondimenti QUI.
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– LE STORIE DI VITA INSEGNANO (Moie di Maiolati, 25 ottobre: Disabilità e legami di comunità; – 6 dicembre: Disabilità e servizi di comunità)
– Evoluzione politiche disabilità nelle Marche (Moie di Maiolati, 12 novembre 2019)
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– Il nuovo libro del Gruppo Solidarietà, LE POLITICHE NECESSARIE. Soggetti deboli e servizi nelle Marche, 2019, pag. 104, euro 12.00.
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FONTE: GRUSOL
