PRONTO SOCCORSO CAMBIANO REGOLE E ORGANIZZAZIONE: Accordo Stato Regioni sulle nuove Linee di indirizzo nazionali

L’Accordo riguarda;

a) “Linee di indirizzo nazionali sul Triage intraospedaliero”;

b) “Linee di indirizzo nazionali sull’Osservazione Breve Intensiva – OBI”;

c) “Linee di indirizzo nazionali per lo sviluppo di un piano per la gestione del sovraffollamento in Pronto Soccorso”; 

Le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano si impegnano a recepire formalmente i contenuti dell’Accordo entro sei mesi dalla data di approvazione dello stesso;

La Direzione della programmazione del Ministero della Salute entro tre mesi dalla data di approvazione dell’Accordo si impegna ad istituire un Tavolo tecnico per l’individuazione di una metodologia per la determinazione dei costi standard dell’assistenza in OBI e delle relative modalità di remunerazione;

La Direzione della programmazione del Ministero della Salute si impegna altresì ad istituire, entro sessanta giorni dalla data di approvazione dell’Accordo, un Gruppo di lavoro per la definizione delle cliniche che danno esito alla codifica di priorità al Triage intraospedaliero e relativo tempo di attesa;

L’Accordo si dovrà attuare nei limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie previste a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

LEGGI IL TESTO INTEGRALE DELL’ACCORDO STATO REGIONI

Il commento/spiegazione della Conferenza delle Regioni:

Cambia la codifica nell’accettazione, sono previsti codici numerici da 1 a 5 a cui le Regioni potranno associare un codice colore:

1 – Rosso per un’emergenza che necessita di un accesso immediato; 

2 – Arancione per urgenze che vanno gestite entro brevissimo tempo; 

3 – Azzurro per interventi che vanno gestiti entro un’ora; 

4 – Verde per urgenze minori da gestire entro due ore; 

5 – Bianco per interventi non urgenti da gestire entro quattro ore.

E’ previsto un periodo di transizione di 18 mesi e si punta a una migliore organizzazione delle aree e degli spazi, distinguendo, nell’ambito della presa in carico, un’area di osservazione breve e intensiva che comporti, oltre all’osservazione clinica, una terapia a breve termine e la possibilità di approfondimenti diagnostici. Uno strumento pensato anche per ridurre ricoveri inappropriati e per aumentare la sicurezza delle dimissioni dal Pronto soccorso, ma che per funzionare avrà bisogno di una dotazione organica adeguata e una posizione adiacente ai Pronto soccorso.

E’previsto infine un piano per gestire il sovraffollamento fondato su una interazione funzionale fra ospedale e territorio con una definizione dei ruoli e delle reti sia ospedaliere che territoriali. Il modello proposto è quello “hub & spoke”, con la conseguente classificazione delle strutture ospedaliere in funzione della diversa complessità clinico-assistenziale, differenziando i presidi ospedalieri in sedi di Pronto Soccorso, DEA di 1° livello e DEA di 2° livello.  Un modello che per alcune malattie complesse e in alcune Regioni del Paese è già una realtà.

LEGGI IL COMMENTO DELLA CONFERENZA DELLE REGIONI

 

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