Omicidio Yelena Grigoryeva in Russia e attacco alla comunità Lgbt polacca: reagire all’intolleranza e alle discriminazioni. di Susanna Camusso, Sandro Gallittu

“Siamo preoccupati per quel che sta avvenendo in Polonia dove, in spregio a qualunque normativa europea e internazionale, si stanno creando delle sedicenti ‘zone franche’ dall’ideologia Lgbt. Esprimiamo solidarietà alla comunità gay, lesbica e trans sotto attacco in Europa e in varie parti del mondo, e sollecitiamo un’attenta vigilanza sul rischio di diffusione di questi fenomeni”.

“Abbiamo espresso la nostra vicinanza al sindacato polacco Opzz che ha giustamente denunciato il rischio che il concetto di ‘zona franca’ si estenda ai posti di lavoro, dando luogo a ulteriori discriminazioni espressamente escluse anche dalla legge nazionale polacca”.

L’uccisione dell’attivista lesbica russa Yelena Grigoryeva è “l’ennesima tragica conferma di un clima che si fa, giorno dopo giorno, più allarmante. È evidente il disegno discriminatorio e criminale che richiama alla mente tragedie novecentesche ben presenti nei nostri ricordi”.

Inoltre, “a nessuno sfuggono le evidenti analogie e le dichiarate vicinanze tra le destre estreme in Europa e la destra al governo nel nostro Paese. Per questa ragione occorre un impegno nella lotta alle destre estreme e ai movimenti nazionalisti e populisti in Europa. Continueremo a batterci al fianco del sindacato polacco e delle organizzazioni sindacali europee per il rispetto e la valorizzazione delle diversità, contro ogni forma di intolleranza e discriminazione nei luoghi di lavoro e altrove”.

Susanna Camusso è responsabile dell’area Politiche europee e internazionali Cgil.

 

 

 

 

Sandro Gallittu è responsabile dell’ufficio Nuovi diritti Cgil

 

 

 

 

Fonte: RASSEGNA SINDACALE

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