PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA: la relazione al Parlamento

Anche quest’anno, nella RELAZIONE AL PARLAMENTO SULLA PMA, si conferma la tendenza a una maggiore accessibilità ai trattamenti di Procreazione medicalmente assistita (Pma): è aumentato il numero di cicli svolti (71.686 nel 2017 a fronte dei 70.356 del 2016) per le tecniche maggiori, come la Fivet (fecondazione in vitro con trasferimento embrionario), la Icsi (iniezione intracitoplasmatica di uno spermatozoo), la Fer (trasferimento di embrione crioconservato) e la Fo (trasferimento di embrione ottenuto da ovocita crioconservato), mentre è lievemente diminuita l’applicazione della tecnica di primo livello, l’inseminazione intrauterina (Iui), passata dai 21.767 cicli del 2016 ai 19.431 del 2017. È quanto emerge dalla Relazione al Parlamento sulla Procreazione medicalmente assistita consegnata dall’Istituto superiore di sanità (Iss) al Ministro della Salute e inviata al Parlamento il 28 giugno 2019.

Adeguatezza ed efficienza dei trattamenti

In Italia l’offerta delle tecniche di Pma ha raggiunto i 7106 cicli per milione di donne in età fertile presenti nel nostro Paese. Questo indicatore di adeguatezza dell’offerta di trattamenti, che nell’ultima rilevazione europea (2014) si attestava a 7608 cicli per milione di donne in età fertile, è in costante aumento.

Migliora anche l’efficacia dei trattamenti, il cui valore è passato dal 25,4% della scorsa rilevazione al 27,5% del 2017. Per quanto riguarda questo dato viene ormai considerata come espressione del “successo” la percentuale cumulativa di gravidanza ottenuta rispetto ai cicli iniziati, indicatore che tiene conto della somma delle gravidanze ottenute dai trattamenti eseguiti con cicli a fresco e le gravidanze ottenute dai trattamenti eseguiti con embrioni crioconservati, e che quindi fornisce una rappresentazione migliore e più adeguata di come le tecniche vengano applicate nel nostro Paese.

I soli trattamenti Fer hanno percentuali di gravidanza su trasferimenti eseguiti superiori a quelle rilevate nei cicli a fresco, 30,3% contro 27,5% dando un’importante indicazione sull’utilizzo delle tecniche di crioconservazione nell’ambito della corretta applicazione dei trattamenti di Pma. Infatti, i trattamenti con crioconservazione di embrioni permettono di avere maggiori chances di ottenere una gravidanza senza dover ripetere per la donna la stimolazione ormonale e il prelievo chirurgico degli ovociti.

Alcuni dati sulle nascite

Aumenta il numero dei bambini nati dall’applicazione di tutte le tecniche: sono 13.973, il 3% dei nati nella popolazione generale. Anche questo è un indicatore di adeguatezza dell’offerta di trattamenti e a livello europeo varia sensibilmente, passando dal 6% della Danimarca e di molti Paesi nordici, all’1/2% di Russia, Germania e Francia.

Un aspetto positivo che esprime una maggiore attenzione alla sicurezza nell’applicazione delle tecniche è la diminuzione della percentuale di nascite gemellari e trigemine, passate rispettivamente dal 13% al 12,1% e dallo 0,4% allo 0,3%, così come l’aumento dei parti singoli, che sono stati 8487 l’87,7% del totale dei parti.

Anche per le tecniche con donazione di gameti si è assistito a un aumento, sia dei cicli svolti (passati da 5533 a 6771), che dei bambini nati (passati da 1338 a 1610). La donazione di gameti femminili (ovociti) si conferma come la tecnica più applicata 3149 cicli (46,5% del totale), seguita dalla donazione di embrioni provenienti da donazione di gameti tot cicli 2783 (41,1%) e dalla donazione di seme 839 cicli (12,4%). Sono aumentati anche i cicli di Pma nei quali sono state utilizzate tecniche di diagnosi preimpianto (3133) e i centri dove sono applicate queste metodiche diagnostiche, passati dai 35 del 2016 ai 42 nel 2017. I bambini nati dall’applicazione di queste tecniche sono stati 705.

Alcuni dati sulle madri

L’età media delle donne che accedono alle procedure di Pma rimane stabile a 36,7 anni, confermandosi la più elevata in Europa, con una lieve diminuzione della percentuale di donne sopra i 40 anni, rilevata nei cicli a fresco (dove non vengono utilizzati né ovociti né embrioni crioconservati). L’età maggiore si riscontra nelle donne che utilizzano ovociti donati (41,5 anni).

Il sito web

Il sistema di sorveglianza del Registro nazionale Pma dell’Iss continua a rilevare il 100% dei cicli effettuati nel nostro Paese sul 100% dei Centri autorizzati all’applicazione delle tecniche e il sito www.iss.it/rpmafornisce schede informative su ogni Centro Pma, divise per Regione e tipologia di servizio offerto, così da offire un quadro riassuntivo dell’attività svolta e delle prestazioni fornite.

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