La nuova edizione del PNE rappresenta un sistema sanitario impegnato per raggiungere i migliori standard, anche nelle Regioni del Sud. Esiste, tuttavia, ancora una disomogeneità tra le Regioni. Per il direttore Agenas Francesco Bevere nelle realtà dove si è riorganizzata la rete dei presidi ospedalieri e dell’offerta sanitaria si è registrato un miglioramento degli esiti “come ad esempio nella cura del carcinoma della mammella, quando sono state correttamente costituite le Breast Unit”.
La riconosciuta solidità degli indicatori del PNE, i segnali positivi per la maggior parte degli esiti ci incoraggiano ad attingere a fonti dati e strumenti di misurazione che vadano oltre le mura dell’ospedale – dichiara Maria Chiara Corti, Coordinatore delle Attività del Programma Nazionale Esiti (PNE) di AGENAS. «Lo sviluppo di una serie di indicatori ospedalieri integrati con il flusso della farmaceutica, della salute mentale e delle cure domiciliari ci consentirà di seguire il paziente lungo tutto il suo percorso di cura. AGENAS è matura per iniziare a pianificare il passaggio dalla valutazione della qualità delle cure alla qualità della vita post-ricovero. E ancora, i campi inseriti nelle nuove SDO ci permetteranno di rendere sempre più precisi e dettagliati gli strumenti di misurazione, esplorando nuovi ambiti, come ad esempio i tempi di esecuzione di procedure tempo-dipendenti in ore e non in giorni, i volumi di attività dei singoli professionisti e le patologie croniche già presenti all’ingresso e non solo alla dimissione. Sarà possibile un ampliamento degli orizzonti del PNE per essere al passo con l’accelerazione dei tempi e delle tecnologie, per dare risposte tempestive alle attese dei pazienti e per affrontare il futuro, misurandolo in anticipo».
- Documento di sintesi risultati PNE – 2018 (PDF)
- Presentazione PNE edizione 2018 (PDF)
- Link al nuovo sito PNE (LINK)
fonte: AGENAS