E’ sera tardi e Natale è ancora alla guida del suo furgone, è stanco, non riesce a tenere gli occhi aperti, ma pensa di riuscire ad arrivare alla prossima piazzola di sosta, così da riposarsi qualche minuto per poi proseguire verso il luogo della consegna. La stanchezza è più forte di lui, si addormenta durante la guida e il furgone va dritto contro il guard rail.
Il figlio di Natale ha affermato che suo papà si era lamentato con il suo titolare di essere stanco, di aver bisogno di riposo e, in alcuni casi, di non sentirsi in grado di guidare. Per tutta risposta il titolare lo aveva minacciato: “…il lavoro sai com’è, se non ti sta bene, lì c’è la porta”. A causa dei ritmi di lavoro e dell’orario di lavoro estenuante, Natale aveva deciso di rassegnare le proprie dimissioni alla fine del mese in cui è accaduto l’infortunio.
Un infortunio in un settore sempre più a rischio, quello della logistica, dove i tempi di lavoro sono strettissimi, la consegna deve arrivare in tempo, non importa in quali condizioni si guida, non importa la stanchezza, il traffico, le condizioni atmosferiche.
Questa storia è la sessantaseiesima aggiunta al repertorio delle storie di infortunio, nel quale sono raccolte le storie scritte dagli operatori dei servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro che hanno partecipato al progetto “Dall’inchiesta alla storia: costruzione di un repertorio di storie di infortunio sul lavoro”.
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FONTE: DORS