Con l’edizione 2019 del Rapporto MEV(i) il Centro Studi Nebo rende disponibile un originale sistema di consultazione on-line che permette di navigare fra gli indicatori regionali e provinciali di mortalità evitabile e presenta una ulteriore innovazione: l’elaborazione della classifica unica, per il complesso della popolazione maschile e femminile, che permette una più immediata sintesi del fenomeno.
L’analisi evidenzia una diminuzione rispetto al precedente rapporto delle morti evitabili stimate per l’ultimo anno disponibile: per il 2016 sono quantificati in 101.000 i decessi avvenuti prima dei 75 anni di età per cause per le quali non si dovrebbe morire (erano 105.000 per il 2015).
A livello regionale i valori minimi sono rilevati in Veneto e nelle Marche, mentre la Campania si conferma all’altro capo della classifica come la regione con il massimo numero di giorni perduti pro-capite per mortalità evitabile, indicatore adottato da MEV(i) per le classifiche regionali e provinciali che tiene conto non solo della numerosità del fenomeno ma anche dell’età alla morte, pesando maggiormente i decessi avvenuti in età più giovani.
Tra le province, è Treviso quella che fa registrare il valore minimo, al di sotto dei 15 giorni perduti, seguita da Siena, Firenze, Rimini, Monza-Brianza, Modena, Trento, tutte al di sotto di 16. Di contro, per Napoli e Caserta l’indicatore segna i valori massimi (prossimi a 24), precedute da Caltanissetta, Nuoro, Carbonia, Sassari, Siracusa, oltre i 21 giorni perduti.
► Download Rapporto 2019 (pdf)
Si consiglia l’iscrizione al sito per accedere ai contenuti riservati ai soli Utenti MEV(i). Per richieste ad hoc vi invitiamo a contattarci tramite il modulo dedicato.
fonte: MEV(i)