I sindacati di categoria annunciano lo stato di agitazione e chiedono un incontro urgente alla Conferenza delle Regioni. Circa 300 mila lavoratori in attesa del Ccnl da ormai 12 anni.
Salta il tavolo per il rinnovo del contratto della sanità privata, al via lo stato di agitazione. Ad annunciarlo sono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl in una lettera alle controparti Aiop (Associazione italiana ospedalità privata) e Aris (Associazione religiosa istituti socio-sanitari), motivando così la decisione: “A seguito della vostra indisponibilità a garantire le risorse economiche adeguate al rinnovo del ccnl della sanità privata, scaduto ormai da oltre 12 anni, che ci avete rappresentato nell’incontro dello scorso 14 febbraio, comunichiamo l’interruzione del tavolo di trattativa e la proclamazione dello stato di agitazione”.
Il contratto, che come ricordano le categorie dei servizi pubblici di Cgil, Cisl e Uil è scaduto da oltre 12 anni, riguarda circa 300 mila lavoratori. “Riservandoci ogni azione sindacale a tutti i livelli – fanno sapere le tre sigle – restiamo disponibili alla riapertura del confronto qualora le condizioni subiscano una modifica nella direzione auspicata”. In un’altra lettera inviata al presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini i sindacati chiedono un incontro urgente: “Come lei sa bene – si legge nella missiva –, non è più sostenibile una situazione che vede l’erogazione di prestazioni che rientrano nei Lea, fatta a discapito delle professioniste e dei professionisti che quotidianamente operano nelle strutture della sanità privata”.
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