Emilia-Romagna: approvata la prima legge regionale sulla promozione della salute. di Adriana Giannini

Dal 1 gennaio 2019, in Emilia-Romagna è entrata in vigore la legge regionale sulla promozione della salute, del benessere della persona e della comunità e sulla prevenzione primaria. Questo nuovo dispositivo legislativo è frutto del lavoro di tutte le parti politiche e, nel suo mettere al centro la prevenzione, può essere considerato uno strumento che valorizza e supporta il Piano regionale della prevenzione (Prp).

Si tratta della prima legge di questo tipo in Italia le cui finalità, esplicitate nell’articolo 1 sono di due tipi:

  • creazione di un sistema regionale di promozione della salute
  • messa in atto di politiche focalizzate sulla prevenzione delle malattie prevenibili, sull’invecchiamento sano (active ageing), sul prolungamento della qualità della vita, sulla riduzione dei bisogni di cura e sul raggiungimento del più alto standard di salute fisica e psichica possibile.

Gli strumenti della legge

Entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge, la Giunta regionale deve istituire un “Tavolo multisettoriale di coordinamento delle politiche di promozione della salute e prevenzione” che avrà due compiti principali:

  • assicurare l’integrazione e il coordinamento delle politiche relative a sanità, welfare, alimentazione, agricoltura e sicurezza dei prodotti e delle filiere alimentari, ambiente, protezione civile, territorio, mobilità, lavoro, istruzione, formazione, cultura, parità di genere, sicurezza e legalità, sviluppo economico, sport e politiche giovanili
  • migliorare la cooperazione tra Direzioni generali, Agenzie e istituti regionali, assicurando il coordinamento nella fase preparatoria della “Strategia regionale per la promozione della salute e la prevenzione”, e monitorando le fasi attuative.

La Strategia regionale, che definisce le priorità delle politiche regionali, favorisce il coordinamento e l’integrazione tra le politiche di prevenzione primaria e le strategie inerenti le misure di prevenzione secondaria, terziaria e quaternaria adottate dal sistema sanitario regionale e affianca il Piano regionale della prevenzione quale strumento operativo.

Per realizzare i suoi obiettivi, la legge prevede il contributo di vari soggetti, pubblici e privati, degli enti locali, dell’associazionismo, del mondo della scuola, del lavoro, dello sport e del tempo libero, che entrano a far parte di una Rete regionale per la promozione della salute e la prevenzione.

Nella legge vengono anche affrontate tematiche specifiche, come la promozione della attività motoria e della pratica sportiva, dell’alimentazione sana e sicura e della prevenzione delle malattie del sistema cardiovascolare, del diabete, delle dipendenze (da alcol, sostanze stupefacenti e psicotrope, e da nuove tecnologie), delle patologie oncologiche, fino alla promozione della sicurezza del bambino, del benessere psicofisico e della salute mentale.

 

Risorse utili

fonte: EPICENTRO

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