E’ la forza dell’acqua che ha causato la morte di Terenzio, un agricoltore del mantovano che stava lavorando nel cuore della notte per deviare l’acqua da un canale irriguo dopo che se ne era servito per bagnare il suo terreno
Terenzio era da solo quella notte, come tutte le altre notti, aveva puntato i fari del trattore verso il canale per illuminare la zona in cui doveva spostare la paratia per restituire l’acqua al consorzio.
Non si sa esattamente cosa sia successo perché non c’era nessuno, molti agricoltori della zona sanno che infilare la paratia nelle guida può essere difficile e si può perdere facilmente l’equilibrio.
Lo hanno trovato al mattino senza vita a due chilometri di distanza dal punto in cui si presume sia caduto.
La storia di Terenzio è servita a far emergere un rischio che, in alcune aree della pianura padana disseminata di canali di irrigazione, è molto alto. Il Consorzio ha messo in atto molte misure tecniche come la predisposizione di griglie, parapetti, cartellonistica e avvertimenti destinati a proteggere non solo i lavoratori ma anche chi si trova a passeggiare o giocare nelle vicinanze.
Questa storia è la sessantaquattresima aggiunta al repertorio delle storie di infortunio, nel quale sono raccolte le storie scritte dagli operatori dei servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro che hanno partecipato al progetto “Dall’inchiesta alla storia: costruzione di un repertorio di storie di infortunio sul lavoro”.
Vai al repertorio delle storie di infortunio, leggi direttamente la sintesi della storia o la storia completa “La forza dell’acqua”
L’analisi di questo infortunio, le valutazioni tecniche ed economiche delle soluzioni proposte sono state oggetto di una tesi di laurea presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli studi di Pavia dal titolo “Valutazione e progettazione delle misure di prevenzione infortuni derivanti da opere irrigue“.
fonte: DORS