La guida Ecdc sugli screening e la vaccinazione dei migranti in arrivo nei Paesi europei. di Silvia Declich, Giulia Marchetti, Maria Grazia Dente

La cornice politica europea di Health 2020, che mira a “migliorare la salute e il benessere delle popolazioni, ridurre le disuguaglianze, rafforzare la salute pubblica e garantire sistemi sanitari centrati sulla persona che siano universali, equi, sostenibili e di alta qualità”, rende necessario porre attenzione alla salute delle persone migranti in arrivo nei Paesi europei. Per questo motivo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha pubblicato la guida “Public health guidance on screening and vaccination for infectious diseases in newly arrived migrants within the EU/EEA” a supporto dell’elaborazione di strategie nazionali volte al rafforzamento della prevenzione e del controllo delle malattie infettive tra i migranti e per venire incontro ai bisogni di salute di queste popolazioni.

In linea generale, i migranti non rappresentano un problema per la salute delle popolazioni ospitanti. Tuttavia, alcuni gruppi, come i rifugiati, i richiedenti asilo e gli irregolari sono particolarmente esposti al rischio di malattie infettive e potrebbero avere outcome peggiori delle popolazioni ospitanti, anche a causa di un ridotto accesso ai servizi sanitari. Ad esempio, in certi Paesi Ue/See alcune malattie infettive (come tubercolosi, Hiv ed epatite B e C) hanno una maggiore incidenza tra specifici gruppi di migranti.

Il documento fornisce indicazioni basate sull’evidenza (evidence based) per includere i migranti nei programmi vaccinali e garantire i richiami vaccinali e per offrire lo screening per tubercolosi attiva e latente, Hiv, epatite B e C, strongiloidosi e schistosomiasi, laddove giustificato sulla base delle informazioni relative alla prevalenza della malattia nel Paese d’origine, al viaggio effettuato, all’età e al genere dei migranti in arrivo. Per ciascuna malattia viene fornito un quadro del burden in Europa e nei Paesi di origine e transito, un sommario delle evidenze sulla efficacia dello screening, una analisi delle implicazioni relative alla realizzazione, l’opinione del panel scientifico e le raccomandazioni finali dell’Ecdc. Inoltre, una tabella sinottica fornisce le raccomandazioni delle Linee guida nazionali e internazionali sulla malattia, attualmente in uso.

Il documento dedica inoltre un capitolo all’applicazione delle indicazioni fornite, che tenga però conto dei principi della sanità pubblica, tra i quali:

  • la garanzia che tutti gli screening e le vaccinazioni siano volontari, riservati, non stigmatizzanti e svolti a beneficio dell’individuo
  • la disponibilità di screening, referrale cure a tutte le persone che lo richiedono
  • il superamento delle barriere individuali, di comunità e del sistema sanitario (ad esempio, bassa percezione del rischio, stigma; barriere socio-economiche, culturali e linguistiche; mancanza del diritto all’assistenza sanitaria o alla gratuità) che limitano l’adozione da parte dei migranti della vaccinazione, dello screening e delle eventuali cure
  • la comprensione delle esigenze dei migranti appena arrivati quando si offrono screening e vaccinazioni, in termini di ritardi nella presentazione, appuntamenti di follow-up, assunzione e completamento del trattamento e adozione di misure per ridurre l’abbandono delle cure post-screening
  • il riconoscimento dei problemi che i migranti appena arrivati si trovano ad affrontare (ad esempio alloggio, lavoro, problemi di salute mentale) che possono avere la precedenza rispetto alla ricerca di assistenza sanitaria preventiva e che possono aumentare i rischi o conseguenze delle malattie infettive.

 

Infine, il documento ricorda che i programmi di sanità pubblica potrebbero dover adattare le loro comunicazioni e approcci per migliorare la salute dei migranti appena arrivati e che è necessario garantire che gli operatori sanitari abbiano una conoscenza sufficiente dei bisogni di salute dei migranti e abbiano competenze in materia di educazione sanitaria culturalmente sensibile, nonché accesso a materiale informativo culturalmente e linguisticamente appropriato e servizi di supporto all’interpretazione.

 

Risorse utili

Fonte: EPICENTRO

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