DISUGUAGLIANZE E PRIMA INFANZIA: interventi di educazione prenatale e postnatale

Il report si rivolge a operatori e decisori che si occupano di programmare e realizzare interventi per migliorare la salute fisica e lo sviluppo cognitivo di bambini da 0 a 3 anni, il benessere psicofisico  e le competenze dei neo genitori nel contesto familiare e di coppia.

Sono descritti gli esiti di 20 studi focalizzati su interventi di educazione prenatale e postnatale, realizzati nella maggior parte dei casi in setting sanitari e rivolti alla diade mamma – bambino, alle donne in età fertile e/o in gravidanza e ad entrambi i genitori.

E’ il primo di una serie di report sul tema dell’Early Child Development che saranno pubblicati nei mesi successivi dedicati alle seguenti tipologie di interventi: 1) visite domiciliari; 2) interventi psicologici e psicosociali; 3) programmi per genitori; 4) programmi multicomponente.

E’ ormai consolidato da una letteratura molto ampia che le esperienze vissute nella prima infanzia sono una base preziosa per l’intero ciclo di vita e sono influenzate dall’ambiente in cui i bambini nascono e crescono e dalle figure adulte che per prime si prendono cura di loro, in famiglia, nei servizi e nella comunità di appartenenza. I primi anni di vita possono condizionare, sia in senso positivo sia in senso negativo, lo sviluppo futuro dei bambini.

Lo sviluppo precoce del bambino (Early Childhood Development – ECD) è un importante, se non il più importante, determinante sociale di salute. Questo periodo va dallo sviluppo prenatale all’età di 8 anni.

Come riferisce Marmot nella sua review – I bambini che “iniziano” con le migliori premesse hanno la probabilità di riuscire bene a scuola, di ottenere un impiego ben pagato e di godere di benessere psicofisico in età adulta. I neonati che hanno mamme che in gravidanza fumano o bevono, che nascono sottopeso, soffrono per un attaccamento non sicuro, vivono in un ambiente povero di cultura e carente nel linguaggio, sono esposti a relazioni in cui sono frequenti scambi verbali improntati a durezza e ostilità e sono esclusi da un’educazione prescolare di elevata qualità, quando inizieranno la scuola si troveranno in condizioni di significativo svantaggio. Inoltre la scuola, nella misura in cui non interviene per mitigare le conseguenze di una prima infanzia povera e disagiata, può ampliare il divario.

fonte: DORS


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