DEMENZE: il contributo dei centri per i disturbi cognitivi e le demenze nella gestione integrata dei pazienti. Tutti i materiali

Il 15 e 16 novembre scorso si è svolta la XII edizione del convegno “Il contributo dei centri per i disturbi cognitivi e le demenze nella gestione integrata dei pazienti”.

Quest’anno l’evento si è concentrato sui temi che hanno maggiormente coinvolto la comunità scientifica italiana nel corso del 2018. In particolare la partecipazione dell’Italia alla Joint Action europea “Act on dementia”, che ha permesso di implementare alcune best practice nella realtà assistenziale dell’Ausl di Modena quali l’individualizzazione di casi con sospetto decadimento cognitivo nel setting della medicina generale e la gestione delle emergenze dei pazienti con demenza nel rapporto tra i medici di medicina generale e gli specialisti dei centri per i disturbi cognitivi e le demenze.

Inoltre, l’esperienza in corso della comunità amica delle demenze ad Abbiategrasso (Mi) è stata proposta come paradigma di riferimento per gli altri Paesi europei che partecipano alla Joint Action.

Sono stati presentati gli sviluppi dei lavori del Tavolo di monitoraggio e di implementazione del Piano nazionale delle demenze sul tema delle comunità amiche per la demenza e sugli aspetti etici nella gestione di un paziente.

Nel corso della giornata è stato presentato lo studio Interceptor, co-finanziato d Aifa e ministero della Salute, sull’uso dei biomarcatori per l’identificazione dei soggetti con Mild Cognitive Impairment (Mci) che con elevata probabilità convertiranno a demenza di Alzheimer. Questo studio ha una grande rilevanza in termini di sanità pubblica in quanto consentirà di identificare quei soggetti che potranno teoricamente trarre un beneficio clinico dell’assunzione dei nuovi farmaci in corso di sperimentazione.

Per la prima volta in un convegno scientifico italiano è stato trattato il tema del rapporto tra demenza e migranti esplicitando la questione di quali saranno le problematiche diagnostiche e assistenziali nel prendere in carico un soggetto con decadimento cognitivo proveniente da altre realtà culturali.

Altre relazioni presentate al convegno hanno trattato i temi della prevenzione della demenza, del rapporto tra cancerogenesi e neurodegenerazione e l’accesso al Pronto Soccorso dei pazienti con demenza.

Sei le sessioni, 27 relazioni oltre a quelle dedicate alla discussione dei poster.

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a cura di Nicola Vanacore – reparto Promozione e valutazione delle politiche di prevenzione delle malattie croniche, Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute, Iss

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