40 anni di SSN: pensare l’impensabile. di Antonella Bena

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Il 23 dicembre 2018 ricorre il 40° compleanno del SSN. “Questi 40 anni rappresentano … una pagina ampiamente positiva che ci pone all’avanguardia nella comunità internazionale”: così ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, mentre Il Ministro della Salute Giulia Grillo ha affermato l’impegno a garantire anche per il futuro il rispetto dei tre pilastri fondamentali: universalismo, gratuità ed equità”.

Al di là delle orgogliose e doverose dichiarazioni generali emerge però un pensiero comune: come garantire il rispetto dei principi fondatori alla luce dei profondi mutamenti avvenuti in Italia in questi 40 anni? Le preoccupazioni riguardano le risorse ma anche la necessità di “rimodulare l’offerta di servizi in funzione della domanda che è cambiata. Un problema complesso perché significa affrontare problemi non solo sanitari, ma anche di carattere sociale” ha affermato l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte Antonio Saitta.

Queste preoccupazioni cadono in un momento storico nel quale la sanità pubblica si interroga sulle proprie prospettive di lungo termine: siamo capaci di disegnare azioni in grado di garantire benessere e salute alle generazioni future? Lang e Rayner (2015) osservano come le sfide proposte dal rapido mutare delle condizioni degli ambienti fisici (si pensi ai cambiamenti climatici), dai profili epidemiologici (quali il persistere delle disuguaglianze negli esiti di salute e l’epidemia di obesità), dalle minacce economiche e sociali richiedono di ampliare le riflessioni verso direzioni neanche immaginabili nel recente passato. È necessario tracciare una nuova strada che da una impostazione di tipo strettamente sanitario si spinga verso un approccio ecologico, che tenga conto delle profonde interconnessioni secondo la visione one health. Per migliorare ancora la salute è necessario superare i modelli lineari fino ad ora adottati dalla sanità pubblica, usando approcci complessi che coinvolgono i diversi livelli del sistema sociale.

L’editoriale del numero di Natale del British Medical Journal, intitolato “Ripensare la medicina”, sostiene che sia necessario definire più chiaramente i casi in cui l’applicazione di un tradizionale modello medico focalizzato sulla malattia aggiunge valore e quali no, per aiutare i medici a sviluppare relazioni più produttive con i pazienti e a integrare gli interventi sociali nel set di interventi biologici e psicologici tradizionalmente utilizzati.

Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda Globale per lo sviluppo sostenibile e i relativi 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile, articolati in 169 Target da raggiungere entro il 2030. È stato espresso un chiaro giudizio sull’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo, non solo sul piano ambientale, ma anche su quello economico e sociale. Si afferma che la sostenibilità non è unicamente una questione ambientale ma è necessaria una visione integrata delle diverse dimensioni dello sviluppo. L’obiettivo numero 3, strettamente interconnesso con gli altri 16, prevede di Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età. Un esempio di approccio integrato è la Carta di Roma, siglata il 5 dicembre scorso alla sessione conclusiva del Simposio “Health and Climate Change”, presso l’Istituto Superiore di Sanità, al termine di tre giorni di dibattiti e di riflessioni tra 500 ricercatori esperti su salute e cambiamenti climatici. Contiene 24 raccomandazioni per contrastare i rischi per la salute dei cambiamenti climatici.

Chiudiamo il 2018 orgogliosi del nostro Sistema Sanitario Nazionale e con un rinnovato impegno a difenderne e conservarne i principi fondanti. Il 2019 sarà un anno importante anche per la prevenzione e la promozione della salute perché stiamo riprogrammando i piani nazionale e regionali. Dors manterrà il suo impegno al vostro fianco, cercando di offrirvi il meglio delle riflessioni e dei risultati proposti dalla letteratura nazionale e internazionale. Affrontiamo il futuro con un atteggiamento positivo, provando a guardare le sfide che abbiamo davanti diversamente da come le abbiamo guardate fino ad ora, coinvolgendo i nostri “destinatari” e interlocutori con spirito co-creativo, come indicato nella recente Conferenza Europea IUHPE sulla Promozione della Salute. Per affrontare le complessità che l’attuale situazione del pianeta ci pone di fronte dobbiamo pensare l’impensabile!

Buon Natale!

fonte: DORS

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