STORIA DI INFORTUNIO SUL LAVORO n. 63 (a Teatro): prima degli applausi

Qui, noi della compagnia, siamo un gruppo di amici, sono tanti anni che lavoriamo insieme in teatro. Questa sera ci sarà la prima e siamo tutti molto eccitati! Tutto è allestito, la scena è pronta, io sono l’elettricista ufficiale del gruppo, ho maturato una certa esperienza nel settore, ho 40 anni e lavoro in teatro da almeno 10, oltre alle lavorazioni sugli impianti aiuto a fare molte altre cose, qui tutto è urgente ed i tempi strettissimi.

Così racconta Luigi parlando di che cosa gli è successo, quel giorno è salito su una scala per cambiare il faretto ma la scala malandata che lui stesso aveva riparato molte volte ha ceduto, così è caduto da un’altezza di sette metri. E’ precipitato atterrando con le gambe sulla prima fila di poltroncine e, ribaltandosi indietro, ha colpito con la nuca il pavimento del teatro.

Già le prime righe del racconto di Luigi mettono in luce come la percezione del rischio in settori come quello dello spettacolo sia piuttosto bassa, anche i tempi molto stretti e la fretta sono caratteristiche di questo settore. Un infortunio che, ancora una volta, porta l’attenzione su due aspetti di contesto su cui riflettere.

Questa storia è la sessantatreesima aggiunta al repertorio delle storie di infortunio, nel quale sono raccolte le storie scritte dagli operatori dei servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro che hanno partecipato al progetto “Dall’inchiesta alla storia: costruzione di un repertorio di storie di infortunio sul lavoro”.

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fonte: DORS

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