Riccardo De Facci è stato eletto presidente del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA). Prende il posto di don Armando Zappolini, che rimane nel Consiglio nazionale della Federazione. De Facci è stato, nei due precedenti quadrienni, vicepresidente e responsabile Dipendenze del CNCA ed è dal 2002 presidente di Lotta contro l’emarginazione, una delle cooperative sociali più rilevanti nell’ambito delle politiche sociali della Lombardia.
L’Assemblea nazionale del CNCA, riunitasi a Peccioli (Pisa) e presieduta da Carolina Girasole – l’ex sindaco di Isola Capo Rizzuto che si è distinto per il coraggio e la determinazione con cui si è opposto alla mafia –, ha eletto il nuovo Consiglio nazionale, composto da 32 membri. Con De Facci e Zappolini, figurano nell’organismo della Federazione Tatiana Agostinello, Claudio Bassetti, Lorenzo Camoletto, Paolo Cattaneo, Domenico Chionetti, Massimo Costantini, Salvatore Costantino, Silvia Dalla Rosa, Alessandra De Filippis, Marina Galati, Anna Maria Garufi, Mauro Giacosa (confermato tesoriere), Francesco Grassi, Marcello Impagnatiello, Matteo Iori, Piero Mangano, Michelangelo Marchesi, Liviana Marelli, Fabrizio Mariani, Vito Mariella, Vincenzo Martinelli, Francesco Mormone, Luigi Nardetto, Stefano Nonino, Alessia Pesci, Caterina Pozzi, Massimo Ruggeri, Maria Stagnitta, Stefano Trovato, Marco Vincenzi.
“Il CNCA è un’organizzazione che fa del meticciato un suo tratto costitutivo”, dichiara Riccardo De Facci. “E’ sempre stato un luogo di incontro e di scambio tra culture diverse, promuovendo quella che potremmo definire una ‘spiritualità laica’, segnata dai valori dell’accoglienza, della solidarietà, della giustizia, del dialogo. Un’organizzazione che vuole continuare a essere uno degli attori più significativi nel campo delle politiche sociali. Il nostro impegno sarà nel solco di questa vocazione.”
“Ringraziamo don Zappolini per questi otto splendidi anni di presidenza”, continua De Facci. “Il CNCA non si priva della sua saggia presenza. E, con lui, in Consiglio ci sarà una decina di nuovi consiglieri che certo porteranno nuova linfa alla Federazione. Due sono le sfide più immediate che ci attendono. La prima riguarda la difesa del valore dell’accoglienza, messo in questione da un provvedimento del governo che produrrà solo danni, ai migranti e alle comunità locali. Non possiamo accettare impostazioni che vedono nell’accogliere qualcosa di illegale e di sbagliato. Ragioneremo, come Federazione, sull’opportunità di opporre all’assurdità della norma la moralità di un atto di disobbedienza civile organizzata. La seconda sfida è la povertà, che affligge sempre più persone: anziani soli, disoccupati, giovani senza prospettive, donne discriminate dal mercato del lavoro.”
“Il CNCA è una grande forza radicata sui territori, con oltre 260 organizzazioni aderenti, 16 federazioni regionali, migliaia di lavoratori e di volontari, diverse centinaia di servizi sparsi in tutta Italia”, conclude il neo presidente. “Continueremo a essere soggetto promotore di alleanze e reti, come abbiamo fatto tante volte in passato con diverse iniziative in materia di droghe all’insegna del principio ‘educare, non punire’, aggregazioni per i diritti dei minorenni come ‘Batti il cinque!’, network per i diritti dei migranti come il Tavolo Nazionale Asilo. E rafforzeremo quella visione e attività internazionali che la Federazione ha sviluppato in questi anni, con i tanti e significativi contatti costruiti con l’Ecuador, il Marocco, la Nigeria, la Grecia, la Palestina, Bruxelles. Costruire ponti tra Nord e Sud, nel Mediterraneo, sarà sempre più uno dei cardini della nostra azione.”