Appunti sulle politiche sociali, onlne il trimestrale n. 4/2018 del Gruppo Solidarietà

Dossier: Inclusione scolastica degli alunni con disabilità e scuole speciali – Andrea Canevaro, Dario Ianes, Giovanni Merlo, Salvatore Nocera, Vittorio Ondedei, 

Il numero della rivista viene in gran parte dedicato ai temi della scuola. Lo spunto è stato offerto dalla vicenda,  che ha avuto vasta eco nei giornali locali, della scuola speciale Bignamini a Falconara Marittima (An), all’interno del Centro di Riabilitazione della Fondazione don Gnocchi. Da una parte le proteste dei genitori a causa della riduzione dell’organico, dall’altra le tante prese di posizione istituzionali a difesa della scuola speciale ritenuta necessaria e irrinunciabile per rispondere alle esigenze degli alunni con “grave disabilità”. Considerato l’eco della vicenda il Gruppo Solidarietà, insieme con altri, ha sottoscritto, il documento Alunni con disabilità nella scuola di tutti. Una conquista di civiltà da perseguire con determinazione. Negli stessi giorni Andrea Canevaro ha proposto la riflessione, Alunni con disabilità. Alleanze virtuose per una prospettiva inclusiva. Ritenendo importante continuare la riflessione abbiamo sottoposto ad alcuni esperti questa domanda: Da diversi giorni le prime pagine dei giornali locali si sono occupate della vicenda riguardante le protesteda parte delle famiglie per la riduzione degli organici della scuola speciale dell’Infanzia  e Primaria   presso il Centro di riabilitazione “Bignamini” della Fondazione don Gnocchi di Falconara Marittima. L’irrinunciabilità di questa scuola è sostenuta da chi ritiene che i bambini che la frequentano, se fossero inseriti in una classe comune, rimarrebbero per la maggior parte del tempo a casa data l’incapacità della scuola statale di rispondere alle loro esigenze a più livelli: di natura didattica (mancanza di docenti con competenze specifiche di natura pedagogica e didattica) e in alcuni casi di natura assistenziale (per mancanza di risorse strumentali della scuola: ausili, materiali per la comunicazioni alternativa ecc…). Non da ultimo, l’obiezione riguarda anche l’aspetto “socializzante” della scuola statale, che non sempre diventa un obiettivo reale per alunni con disabilità complesse. Si tratta quindi di una critica all’Istituzione scolastica a dotarsi di uno sfondo inclusivo concreto, che sia fatto di competenze, strumenti, personalizzazione della didattica: una questione che non può essere elusa. Come rispondere a questa obiezione?Quali sono oggi i punti critici della scuola inclusiva e quali invece i punti di forza che sono stati raggiunti in questi anni? Quali esperienze, buone prassi italiane possiamo invece prendere a riferimento? Il dossier propone le risposte ricevute. Un tema quello dei “percorsi separati”, non solo a scuola, che ci riproponiamo di riprendere nei prossimi numeri della rivista.

Sul tema rimandiamo anche ad un altro contributo di Andrea Canevaro, Grave? Un invito a conoscere e l’intervista ad Alain Goussot, Prospettive inclusive in educazione pubblicata nel n. 1/2014 di “Appunti sulle politiche sociali”.

– Annalisa Gualdani, Gli affidamenti nei servizi sociali ai soggetti del Terzo settore

Sono diverse le norme nazionali che disciplinano l’affidamento dei servizi sociali (legge 328/200, Codice contratti pubblici, Codice terzo settore). A queste si aggiungono quelle regionali che hanno potestà esclusiva nella materia dei servizi sociali. Alle amministrazioni che esternalizzano è richiesto di dover procedere ad un loro non facile coordinamento. Sullo stesso tema dell’autrice segnaliamo, Esternalizzazioni nei servizi sociali: antiche questioni e nuove prospettive.  Di Annalisa Gualdani sul nostro sito abbiamo pubblicato anche LIVEAS, Livelli essenziali di assistenza sociale.

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Fonte: GRUSOL

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