La medicina salvata dalla conversazione

Può la conversazione essere strumento e cardine della buona medicina? È quanto sostiene Spinsanti in questo volume che completa la sua trilogia dedicata ai modi della cura. L’idea, già ventilata al termine del primo volume (La medicina vestita di narrazione), e applicata al particolare momento del fine vita nel secondo (Morire in braccio alle Grazie), viene qui ripresa e approfondita, trasformata in progetto di nuova civiltà. Venata da uno spirito sottilmente ironico e a tratti provocatorio, sostenuta da numerosi rimandi a opere artistiche e letterarie, la trattazione dimostra quanto sia urgente, in un momento in cui l’analfabetismo sociale pervade anche i rapporti di cura, recuperare una conversazione che coniughi leggerezza e profondità, ricerca di verità e tolleranza, e che si realizzi come prodotto maturo della medicina narrativa. Al di là di maggiori investimenti pubblici e di un’organizzazione sanitaria più efficiente, Spinsanti ritiene che la medicina moderna abbia bisogno di sostituire alla conversazione di natura paternalistica una nuova modalità di rapporto, in un clima di trasparenza, onestà, affidabilità reciproca. Anche quando il percorso di cura non dovesse aprirsi su uno scenario di guarigione. Non ne beneficeranno solo coloro che ricevono le cure mediche, ma anche, e in misura non minore, quanti hanno fatto della cura la propria professione.

 

Fonte: Il Pensiero Scientifico Editore

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