40 anni legge 180: “(Tra parentesi) la vera storia di un’impensabile liberazione”

Ha debuttato alla Sala Bartoli del Politeama Rossetti la piéce “(Tra parentesi) la vera storia di un’impensabile liberazione”; lo spettacolo prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e diretto da Erika Rossi, ha come autori e protagonisti Peppe Dell’Acqua e Massimo Cirri e si propone come racconto e riflessione sulla storia della rivoluzione basagliana.

Definito dalla stessa regista una “conversazione teatrale“, il dialogo tra i due protagonisti offre unexcursus storico delle tappe che hanno portato all’”impensabile liberazione“, in cui si intrecciano testimonianze, racconti, ricordi ed episodi storici; il punto di vista privilegiato degli autori, inoltre, dà l’opportunità al pubblico di conoscere dettagli e particolari di una storia estremamente importante e che “non può considerarsi finita“.

La narrazione di Cirri e Dell’Acqua comincia il 16 novembre 1961, giorno in cui Franco Basaglia entra nel Manicomio di Gorizia, punto di inizio di quella che sarà poi la vera rivoluzione; si continua con la storia personale di Dell’Acqua e del suo incontro con Basaglia e con le prime esperienze insieme presso il Manicomio di San Giovanni di Trieste. Illustrano, poi, il nuovo modo di pensare: mettere tra parentesi la malattia mentale per ridare dignità alla persona, al malato, al “matto“, e creare punti di incontro, occasioni di dialogo e scambio. Fino ad arrivare alla creazione di Marco Cavallo, il cavallo azzurro che riuscirà a superare, non senza difficoltà, le mura del Manicomio per sfilare in città con il suo corteo, vera e propria metafora della liberazione.

L’incontro, lo scambio, il dialogo sono le parole chiave per poter capire fino in fondo la riforma psichiatrica, che porterà all’approvazione della Legge 180 nel maggio del 1978; ed è proprio l’occasione del 40° compleanno che offre a Cirri, Dell’Acqua e Rossi la possibilità di ricordare quanto è accaduto ma soprattutto quanto ancora deve accadere per poter conoscere e accettare l’altro.

Fonte: Radioincorso

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