Tommaso era un giovane operaio di 23 anni, stava lavorando su un tetto di un edificio usato come deposito di materiali. Quel giorno lui e il suo collega dovevano sostituire delle lastre in fibrocemento che si erano deteriorate. Avevano sistemato un asse di legno su cui sarebbero dovuti passare trasportando le nuove lastre.
L’asse è stretto e il carico pesante, bastano pochi secondi e Tommaso perde l’equilibrio, appoggia il piede su una lastra di fianco non sorretta dalla soletta portante che cede sotto il suo peso.
Così cade da un’altezza di circa sei metri procurandosi lesioni molto gravi che ne causeranno il decesso.
Tommaso abitava nel paese in cui è avvenuto il tragico incidente, insieme ai genitori e alla sorella. I suoi amici lo ricordano come “un ragazzo d’oro”.
Si è spento dopo aver lottato per alcuni giorni tra la vita e la morte nel reparto di rianimazione dell’Ospedale. I familiari, dopo la sua morte, hanno acconsentito all’espianto degli organi. “Tommaso rivivrà in altre persone” hanno ripetuto gli amici, ancora increduli, che in quei giorni hanno affollato il corridoio del reparto, per stare accanto alla fidanzata e ai genitori del ragazzo.
Per Tommaso gli amici avevano anche attivato una vera e propria “catena” di speranza e attesa sulle pagine Facebook. “Non mollare”: così facevano il tifo per lui, che amava tanto il calcio. Da tutti era soprannominato “l’Airone” per il movimento che era solito fare quando segnava durante le partite con la sua squadra. “Tommaso era sportivo, solare, allegro, scherzoso ed educato”. Tutti lo ricordano così.
Questa storia è la sessantesima aggiunta al repertorio delle storie di infortunio, nel quale sono raccolte le storie scritte dagli operatori dei servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro che hanno partecipato al progetto “Dall’inchiesta alla storia: costruzione di un repertorio di storie di infortunio sul lavoro”.
Vai al repertorio delle storie di infortunio , leggi direttamente la sintesi della storia o la storia completa “L’ultimo volo dell’airone“.
Fonte: Dors