Giornata mondiale dell’Alzheimer 2018. di Nicola Vanacore e Flavia Mayer

Il Rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) riporta stime di crescita allarmanti della demenza: 35,6 milioni di casi nel 2010 che raddoppieranno nel 2030 e triplicheranno nel 2050 con 7,7 milioni di nuovi casi all’anno (uno ogni 4 secondi) e il cui impatto economico sui sistemi sanitari sarà di circa 604 miliardi di dollari l’anno, con incremento progressivo.

In Italia, il numero totale dei pazienti con demenza è stimato in oltre un milione (di cui circa 600 mila con demenza di Alzheimer) e circa 3 milioni sono le persone direttamente o indirettamente coinvolte nell’assistenza dei loro cari. Numeri che fanno riflettere, anche in occasione della Giornata mondiale dell’Alzheimer, evento che ricorre ogni anno il 21 settembre come iniziativa promossa dalla federazione internazionale Alzheimer’s Disease International (Adi).

I principali fattori di rischio sono l’età (nei Paesi industrializzati la prevalenza è circa del 8% negli ultra 65enni e sale a oltre il 20% dopo gli ottanta anni) e il genere ( le donne sono un gruppo a maggior rischio per l’insorgenza della demenza di Alzheimer, la forma più frequente di tutte le demenze (circa il 60%)). Esistono poi altri fattori di rischio legati allo stile di vita e pertanto potenzialmente modificabili quali diabete, ipertensione, obesità, inattività fisica, depressione, fumo e basso livello di istruzione. Le terapie farmacologiche ad oggi disponibili, invece, non sono ancora risolutive.

Appare quindi necessario ed urgente definire un insieme di percorsi assistenziali per una gestione integrata della malattia inclusi operativamente nel Piano nazionale delle demenze (Pnd) promosso dal ministero della Salute e approvato nel 2014.

Un elenco dei servizi dedicati alle demenze in ogni Regione italiana è consultabile sul sito dell’Osservatorio Demenze dell’Istituto superiore di sanità

Risorse utili

Nicola Vanacore e Flavia Mayer – Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute, Cnapps, Istituto superiore di sanità

Fonte: EPICENTRO

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