La terza raccolta dati della sorveglianza Gyts (Global Youth Tobacco Survey) è stata effettuata in Italia nell’anno scolastico 2017-2018. L’indagine ha coinvolto 33 scuole secondarie di primo grado (28 hanno accettato di partecipare, 2 non hanno risposto e 3 hanno rifiutato) e 33 scuole secondarie di secondo grado (30 hanno accettato di partecipare, 1 non ha risposto e 1 ha rifiutato). Sono stati compilati, rispettivamente, 524 questionari (583 studenti reclutati) e 1159 (1357 studenti reclutati).
L’invio dei materiali è stato effettuato da novembre 2017 a dicembre 2017; le scuole hanno eseguito l’indagine in giorni e periodi diversi; la scelta di lasciare libere le scuole è stata fatta per agevolare la decisione di partecipare.
A metà percorso è stata inviata un’informativa ai referenti scolastici regionali (sanitari) che partecipano alla sorveglianza Hbsc (Health Behaviour in School-aged Children) per informarli del processo in corso.
La raccolta Gyts 2018 è stata coordinata dal Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute (Cnapps) dell’Iss.
Di seguito un’anticipazione di alcuni dei principali risultati:
- consumo di tabacco – Il 21,3% degli studenti usa abitualmente prodotti del tabacco, il 19,8% fuma sigarette e il 20,8% tabacco sfuso
- sigarette elettroniche – Il 17,5% degli studenti usa abitualmente le e-cig
- cessazione – Quasi 6 fumatori su 10 (58,4%) hanno fatto un tentativo di cessazione nell’ultimo anno
- esposizione al fumo passivo – Il 49,7% è esposto al fumo passivo nella propria abitazione e il 45% in luoghi pubblici chiusi
- accesso, disponibilità – Il 68% di coloro che si sono rivolti a una rivendita per l’acquisto delle sigarette non ha incontrato alcun rifiuto giustificato dalla minore età
- influenza dei mezzi di comunicazione e della pubblicità – Il 50,5% è stato esposto nell’ultimo mese a un messaggio a sfavore del fumo da qualche mezzo di comunicazione, ma il 27% ha ricevuto un messaggio a favore
- conoscenze e attitudini dei ragazzi verso il fumo di sigaretta – Il 58,5% degli studenti è consapevole dei rischi associati al fumo passivo.
Qualche riflessione
Da un confronto delle tre indagini Gyts (2010, 2014, 2018) emerge che la tendenza all’aumento dell’uso di sigarette osservata nel 2014 sembra essere rientrata nel 2018 e riguardo la suscettibilità al tabacco nei non-fumatori (la loro propensione a fumare in futuro una sigaretta per iniziativa spontanea o su invito di un amico) si nota una diminuzione significativa dal 2010 al 2018.
Relativamente all’indicatore di accesso alle sigarette, l’effetto del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158 “Decreto Balduzzi” (che ha innalzato da 16 a 18 anni l’età minima per la vendita di tabacchi e prodotti per il fumo, che ha applicato sanzioni per gli esercenti da 500 a 2000 euro con la sospensione della licenza per tre mesi in caso di violazione e di recidiva e che ha definito che i distributori automatici di tali prodotti devono possedere un sistema automatico di accertamento dell’età degli acquirenti) già si può osservare nell’indagine 2014 nella riduzione dei ragazzi che riferiscono di aver ricevuto, a causa della loro età, un rifiuto da parte dell’esercente all’acquisto di sigarette, che resta stabile nell’indagine 2018, e nella riduzione dei ragazzi che comprano le sigarette dal tabaccaio, valore che si dimezza nel 2018 rispetto al 2014. Mentre la proporzione di chi dichiara di acquistarle dai distributori automatici raddoppia.
L’uso di e-cig raddoppia rispetto al 2014, nonostante il divieto di vendita ai minori in vigore anche prima del recepimento della Direttiva europea.
Infine, riguardo al ruolo dei media, l’indagine 2018 evidenzia una riduzione significativa della quota di giovani che usa o indossa oggetti con loghi di prodotti del tabacco e conferma la riduzione dei ragazzi (già osservata nel 2014) che riferiscono di aver visto messaggi antifumo nei media e durante diversi tipi di eventi.
Risorse utili
Fonte: Epicentro