Relazione concernente “La gestione del Fondo nazionale per l’infanzia e l’adolescenza (2014-2016)”.
La Corte dei conti ha riferito al Parlamento sulla gestione del Fondo nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, istituito ai sensi dell’art. 1, l. 28 agosto 1997, n. 285.
L’indagine ha analizzato, nell’ambito del mutato assetto distributivo delle competenze in materia di politiche sociali, il funzionamento del Fondo, modificatosi anch’esso nel corso degli anni, giacché la maggior parte delle risorse ad esso originariamente destinate è riconfluita, in modo indistinto, nel Fondo nazionale per le politiche sociali e solo il restante 30 per cento, destinato ai quindici comuni individuati dalla stessa legge istitutiva, ha conservato la propria autonoma identità ed è oggetto di riparto annuale con apposito decreto ministeriale adottato previa intesa della Conferenza Unificata.
Dall’analisi della gestione sono emersi alcuni profili di criticità relativi principalmente al monitoraggio realizzato grazie alla banca dati dei progetti finanziati, gestita dal Ministero. La Corte ha fornito, altresì, suggerimenti sulle modalità di raccolta dei dati rendicontati con apposite schede dai comuni riservatari, nonché indicazioni in merito all’utilizzazione degli stessi per una corretta verifica dell’efficienza ed efficacia dei singoli interventi finanziati, oltre che della loro rispondenza agli obiettivi fissati dalla programmazione a livello nazionale come declinati nella pianificazione a livello territoriale.
Dalla consultazione dell’anzidetta banca dati e in particolare dall’analisi di alcuni specifici progetti selezionati, con riferimento a ciascun comune riservatario, in ragione delle quote di risorse ad essi destinate, più elevate rispetto alla media dei progetti finanziati, sono emerse osservazioni e considerazioni in merito alle più ricorrenti criticità riscontrate per le annualità considerate e che accomunano quasi tutte le realtà territoriali monitorate.
Corte dei conti
Ufficio stampa