Droghe. I falsi allarmi e i dati nel cassetto di Fontana. di Leonardo Fiorentini

Con un post su Facebook il Ministro Fontana lancia l’allarme droghe citando dati inediti (e che lo contraddicono) probabilmente provenienti dalla relazione che avrebbe dovuto consegnare al Parlamento un mese e mezzo fa, e che invece rimane chiusa nel suo cassetto. Alla faccia della trasparenza.


 

Secondo il Ministro Fontana c’è allarme droghe in Italia. Alcuni giorni fa ha infatti postato sulla propria pagina facebook l’immagine della prima di Libero che titolava a tutta pagina “Allarme droga estiva”, commentando una situazione che “impone la massima attenzione”.

Nel post Fontana snocciola i dati in suo possesso, probabilmente provenienti dalla relazione che tiene nel cassetto da quasi due mesi. Se sono veri, i 130.000 utenti dei SerD annunciati dal Ministro sono in calo di circa 13.000 unità rispetto all’anno precedente (erano 143.271, per la relazione del Governo al Parlamento del 2017). Ovvero il 9% in meno di persone che hanno un rapporto talmente problematico con le sostanze illegali da rivolgersi ai servizi (al lordo di eventuali cambi di sistema di rilevazione, sempre in agguato in questo paese). Dai dati spoilerati da Fontana diminuirebbero di un migliaio anche i nuovi utenti dei SerD, nonostante l’aumento percentuale di un punto.

Anche per quel che riguarda i consumi giovanili i dati anticipati da Fontana sembrano piuttosto illuminanti: consumo di cannabis stabile (al 25,8% di consumatori nell’ultimo anno), consumi di NPS, Cocaina e Eroina in netto calo. Le prevalenze nel 2016 (Relazione 2017) erano rispettivamente 14,6% (ora 10), 2,5% (1,9) e 1,1% (0,8).

Di quale allarme stiamo parlando?

Se c’è una “emergenza”, è forse quella dell’aumento delle morti droghe-correlate, come i dati parziali in nostro possesso ci indicano. Che è anche conseguenza di servizi che non sono più strutturalmente adeguati e sempre peggio finanziati come abbiamo evidenziato nel libro bianco di quest’anno. E di un piano d’azione sulle droghe che ideologicamente ha a suo tempo abolito il termine stesso Riduzione del Danno, marginalizzandola di fatto alla buona volontà di territori e operatori.

Di fronte a questo il Ministro Fontana rivendica il proprio ruolo “in perfetta sintonia con il Ministro dell’Interno Salvini e le forze dell’ordine” nella comune “sfida dell’antidroga”. Dimentica, il Ministro, che la questione droghe coinvolge ben altri Ministeri, a cui la stessa legge del 1990 conferisce un importante ruolo. Parliamo del Ministero delle Politiche Sociali (da cui peraltro nacque la legge ed al quale la stessa conferisce un ruolo di coordinamento) e del Ministero della Salute. Dicasteri che invece in questi primi mesi di governo sono stati ignorati dalla coppia Salvini-Fontana.

L’approccio repressivo, che qualcuno vuole perpetuare all’infinito, ha fallito in Italia e nel resto del mondo, con effetti collaterali spesso peggiori del male che si vorrebbe “estirpare”, come denunciamo ogni anno nel libro bianco. Del resto Governo e Parlamento per saper interpretare la realtà ed impostare le proprie politiche, dovrebbero partire dai fatti. Che però finora sono chiusi dentro un cassetto di una scrivania e pubblicati a spizzichi e bocconi sulla pagina privata del Ministro competente. Noi comuni mortali, e lo stesso Parlamento che avrebbe dovuti riceverli entro giugno, dovremo aspettare probabilmente settembre. Alla faccia della trasparenza e del rispetto delle Istituzioni.

Fonte: Fuoriluogo

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