Oggi giorno è sempre maggiore l’attenzione data alla vita lavorativa dei professionisti della sanità, sia per rispondere alle condizioni lavorative sempre più stressanti e con personale la cui età media si sta innalzando sia per dare maggiore possibilità di benessere alla relazione di cura nella stessa équipe di lavoro e con i pazienti. Le policy a livello europeo ritengono prioritarie queste azioni, sottolineando la necessità di sperimentare e diffondere modelli organizzativi innovativi. Il documento OMS Salute 2020 di orientamento delle politiche sanitarie europee e nazionali ne sottolinea la rilevanza (priorità 3) e il recente documento sullo Stato di Salute nell’Unione Europea (2017) della Commissione Europea lo ha ribadito (vedi capitolo 4).
La stessa esigenza nasce anche “dal basso” in risposta a storie professionali e organizzative sensibili a queste sfide. Vogliamo presentare un’esperienza maturata presso l’A.O Mauriziano di Torino nell’equipe di lavoro del blocco operatorio, che ha saputo trovare ascolto e sostegno dai responsabili sanitari e amministrativi e dalla comunità ospedaliera e cittadina. Intervistiamo Pino Fiumanò, infermiere con Master in Teatro Sociale e di Comunità, responsabile del progetto.
Una breve presentazione del progetto…
Umanizzazione dei luoghi di cura. Costruire luoghi e spazi di ben-essere per curati e curanti è un progetto che mette in relazione molte dimensioni umane: Cultura, Arte, Teatro, Partecipazione, Ben-Essere e Salute. Diciamo meglio: è un progetto di Teatro Sociale e di Comunità (TSC). Un’azione psicosociale complessa che vede coinvolti un professionista del teatro sociale, i professionisti del blocco operatorio dell’A.O. Ordine Mauriziano di Torino, la comunità mauriziana tutta, il mondo delle associazioni cittadine, le istituzioni del mondo civile e politico della Regione Piemonte.
Un progetto che nasce dal basso e sa coinvolgere i vertici dell’A.O. Ordine Mauriziano che riconoscono, nei fatti e nei risultati, la competenza di un gruppo professionale a progettare la propria ri-nascita condividendo processi artistici partecipati capaci di promuovere il cambiamento in termini di empowerment, di ben-essere e di salute per le persone, curati e curanti, i gruppi e la comunità, mettendo al centro del progetto il paziente in quanto persona.