Significa dare un messaggio per la proliferazione delle armi e del loro uso scriteriato, non fidarsi dei giudici e del loro sapiente lavoro di indagine e analisi dei fatti. La proposta, fortemente voluta dall’attuale sottosegretario leghista al ministero degli Interni Nicola Molteni, ripropone quella già presentata nella scorsa legislatura. Essa prevede, in modo contorto, una sorta di presunzione assoluta di legittima difesa nonché il solito aumento di pena per il furto in appartamento. Di aumento in aumento – è il terzo negli ultimi anni – puniremo il ladro quanto un terrorista dell’Isis.
Aveva ragione Vittorio Ferraresi, attuale sottosegretario alla Giustizia del M5S, che in sede di dibattito parlamentare, nel 2017, affermava che qualunque fosse la norma scritta l’indagine giudiziaria mai potrà essere evitata. L’indagine infatti è dovuta, qualunque sia la proposta di legge, di destra o di sinistra. L’indagine è una forma di tutela nei confronti di chi si è difeso, se lo ha fatto in modo legittimo, onesto, proporzionato. Se c’è stato un morto il giudice ha il dovere di indagare, comunque. D’altronde la persona uccisa potrebbe non essere un ladro, ma un vicino di casa, un poliziotto in borghese.