Nel Paese dei Gattopardi, non c’è da meravigliarsi se qualcuno – alla luce del risultato elettorale e della nascita del governo gialloverde – si adegua al cambiamento non per convinzione, bensì per opportunismo. Però se il soggetto del mutamento è il “rappresentante” di un struttura pubblica, che fino a poche settimane fa aveva espresso opinioni dure e preso posizioni marcate contro l’omeopatia, allora qualche sorpresa viene destata. Mi riferisco a Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto superiore di Sanità, che ha deciso di aprire le porte al confronto su questa pratica medica, dopo averla attaccata duramente più volte sui social network, considerando migliaia di medici alla stregua dei maghi. Ma vediamo i fatti, portati a conoscenza degli addetti ai lavori dall’ex senatore Maurizio Romani, su Quotifianosanità.it
Nelle settimane scorse Filippo Anelli, presidente della Federazione degli Ordini dei medici e degli odontoiatri (Fnomceo), ha scritto una lettera a Ricciardi per chiedere “l’apertura presso l’ISS, di un Tavolo di confronto per la revisione della letteratura scientifica e delle evidenze disponibili sulla omeopatia che preveda la partecipazione oltre che della FNOMCeO anche dei docenti universitari interessati e dei referenti nazionali delle società scientifiche del settore”.
E qui siamo alla prima azione gattopardesca. Perché nei mesi passati la Federazione aveva istituito un gruppo di lavoro, con il compito di smascherare le fake news in ambito medico, per poi riportarle all’attenzione dell’opinione pubblica attraverso il portale “dottoremaèveroche”. E qui apro una prima parentesi, che fa riferimento ad altri miei post. Infatti avevo chiesto alla Fnomceo perché avesse coinvolto nel gruppo soltanto persone già prevenute nei confronti dell’omeopatia: osservai che attuando questa scelta il risultato era scritto in partenza. Nessuna replica. Anzi, per tutta risposta, esattamente un mese fa è stato reso pubblico un documento contro l’omeopatia, firmato dal ginecologo Di Grazia, che nel suo blog Medbunker definisce cialtroni e truffatori gli omeopati, e contro i quali da tempo conduce una campagna avvelenata.
A riprova dell’attuale gattopardismo, va tenuto presente che la richiesta di coinvolgere gli esperti di questa medicina nel gruppo di lavoro, era stata avanzata dalle associazioni che rappresentano i medici non convenzionali, alla ex presidente della Fnomceo, Chervesani, che gli aveva sbattuto la porta in faccia. Un comportamento secondo me censurabile, sia per la parzialità e la faziosità nella composizione del gruppo “dottoremaèveroche”, sia perché sono circa ventimila gli omeopati iscritti alla Fnomceo, ai quali la Federazione aveva negato diritto di parola.
Cambiata l’aria politica, la Federazione ha accettato di incontrarsi con le associazioni di “categoria”, per poi chiedere all’Iss un tavolo di confronto “per la revisione della letteratura scientifica e delle evidenze disponibili sulla omeopatia che preveda la partecipazione oltre che della FNOMCeO anche dei docenti universitari interessati e dei referenti nazionali delle società scientifiche del settore”.
Sia chiaro: i ripensamenti – se sinceri e motivati – sono sempre benvenuti. Ma in questo caso, come mai un metodo bocciato – la collegialità, il confronto, l’apertura – adesso viene promosso? Anche per questo mi chiedo se nel frattempo il lavoro fatto da “dottoremaèveroche” resterà valido, se il gruppo anti-bufale rimarrà lo stesso o se sarà aperto ad altri contributi. E quel documento nel quale si definisce l’omeopatia “acqua fresca” verrà cancellato, oppure è ancora la posizione ufficiale della Fnomceo? Per ora lo scritto – dove si legge che l’omeopatia è una “pratica inventata” (già, inventata: termine usato per ridicolizzare il fondatore) – è nel portale. Cosa che trovo molto singolare: prima si getta fango, poi neppure si ha l’accortezza di ripulire.
Fin qui la Fnomceo. Ma la reazione dell’Iss lascia ugualmente sbalorditi. E qui devo citarmi ancora, perché il presidente dell’Istituto ama frequentare i social network, e a questo proposito iniziò a seguirmi su twitter. Io feci altrettanto molto volentieri. Finché un giorno rimasi stupito per una sua presa di posizione a favore di Medbunker che, come al solito di scagliava contro l’omeopatia, e in particolare contro la Toscana, regione all’avanguardia nel riconoscimento delle Medicine non convenzionali. Feci notare che il presidente della massima istituzione sanitaria pubblica non avrebbe dovuto sostenere le posizioni di un privato cittadino, che attraverso Twitter attaccava un’altra istituzione pubblica, considerando gli omeopati dei maghi, dei turlupinatori della buona fede dei pazienti. Scrissi a Ricciardi sostenendo che con la sua struttura avrebbe potuto organizzare convegni e dibattiti, per arrivare ad un giudizio più articolato sull’omeopatia. E gli ricordai che in passato l’Iss aveva fatto compiere delle ricerche su questa medicina, ottenendo risultati interessanti. Secondo me Ricciardi, con il suo comportamento, contraddiceva una storia e non rispettava il rigore istituzionale al quale avevano tenuto fede i suoi predecessori. Comunque dopo un breve periodo la nostra “amicizia” su Twitter finì. Per sua decisione: evidentemente essendo abituato ad avere intorno yes man, non aveva alcuna intenzione di confrontarsi con chi lo criticava.
Proprio a causa di questi precedenti mi sorprende la sua risposta ad Anelli: “Gentile Presidente” scrive Ricciardi, “nel riscontrare la proposta di apertura presso l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) di un Tavolo di confronto per la revisione della letteratura scientifica e delle evidenze disponibili sulla omeopatia che preveda la partecipazione oltre che della FNOMCeO anche dei docenti universitari interessati e dei referenti nazionali delle società scientifiche di settore, ritenendo che questa iniziativa sia di particolare importanza per garantire ai cittadini corrette informazioni basate sull’evidenza scientifica, sono lieto di comunicarLe l’accoglimento della Sua proposta.
Cordiali saluti. Walter Ricciardi”.
Fino al 4 marzo se un omeopata avesse rivolto la stessa richiesta, lui avrebbe risposto “vade retro, stregone e cialtrone”. Ma i tempi cambiano. A volte anche i governi. E nel Paese dei Gattopardi c’è posto per tutti.
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Fonte: La Repubblica.it