Misure del Benessere equo e sostenibile dei territori: l’analisi degli indicatori del Bes per le politiche locali

L’Istat pubblica per la prima volta un set di indicatori del Benessere equo e sostenibile nelle 110 province e città metropolitane italiane.

Le tavole di dati costituiscono il primo risultato del progetto “Misure del benessere equo e sostenibile dei territori”, avviato dall’Istat per costruire e alimentare regolarmente un sistema di indicatori coerenti e integrati con il framework Bes adottato a livello nazionale e utili a soddisfare la domanda di informazione statistica territoriale (si veda anche la nota per la stampa).

Questo modulo consolida e sviluppa i risultati dei progetti Bes delle province e UrBes, svolti dall’Istat in collaborazione con l’Unione delle province italiane (Upi) e con l’Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci), e con la partecipazione delle associazioni degli statistici dei comuni e delle province (Usci e Cuspi).

Si diffondono 61 indicatori disaggregati al livello provinciale, distinti per sesso quando possibile, generalmente calcolati in serie storica, e aggiornati allo stesso anno di riferimento degli indicatori del rapporto Bes 2017.

Nell’analisi del Benessere equo e sostenibile è importante considerare non soltanto i livelli di benessere e il loro andamento nel tempo ma anche le differenze nella loro distribuzione e l’articolarsi dei profili di benessere. In questa prospettiva, la dimensione territoriale è una chiave di lettura fondamentale perché fa emergere con maggiore precisione le aree di vantaggio o di deprivazione relativa. La lettura territoriale del benessere è di grande interesse anche per le politiche locali. Inoltre, in Italia, il livello provinciale coincide con l’ambito amministrativo delle Città metropolitane, oggetto di una crescente attenzione da parte delle politiche europee e nazionali.

Il rapporto Bes 2017  ha confermato che il 2015 e il 2016 segnano un miglioramento in molti domini del benessere, anche se permangono differenze territoriali sia nei livelli che nelle dinamiche. Tali differenze si presentano in alcuni casi come veri e propri divari strutturali tra Nord e Mezzogiorno. Le misure del benessere equo e sostenibile dei territori consentono, in vario grado, di approfondire e precisare questo quadro.

I dati indicano che le disuguaglianze territoriali nei livelli di benessere interessano, pur con varia intensità, tutti i domini e che sono piuttosto persistenti nel tempo, ma allo stesso tempo mettono in evidenza gradienti territoriali più articolati della consueta contrapposizione Nord/Sud. In vari domini emerge la coesistenza, nella stessa regione o ripartizione di aree con profili e tendenze del benessere molto diverse, talvolta opposte. Lette nello spazio geografico, le differenze tra territori limitrofi o tra province della stessa regione tracciano talvolta confini diversi tra il Centro-nord e il Mezzogiorno.

Le tavole offrono due percorsi di consultazione, per dominio o per territorio, in funzione delle esigenze dell’utente. La coerenza delle misure con gli indicatori Bes e la loro distribuzione nei domini del benessere sono descritti nella nota metodologica. Per la definizione degli indicatori si rinvia al Glossario.

La nota Istat

PERIODO DI RIFERIMENTO: ANNO 2017

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