L’Alcohol Prevention Day 2025, promosso dall’Osservatorio Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità (ONA-ISS) raggiunge la ventiquattresima edizione in un momento in cui gli effetti delle prolungate criticità sanitarie dell’era post COVID-19 e dell’impatto sistemico sulla collettività hanno fatto registrare un’esplosione di vulnerabilità e fragilità latenti.
Situazioni che, per la loro complessità e per le inferenze sulla sfera della salute fisica e mentale, sin dalla fase post-lockdown, avevano richiamato la necessità e l’urgenza di una massimizzazione dell’impegno e un’attenzione alla prevenzione e all’esigenza di rinnovate prospettive di salute pubblica. Il tutto nell’ottica di valorizzare e intensificare l’identificazione precoce di importanti rischi volontari e comportamentali di cui il consumo di ‘alcol è il paradigma nell’ambito dell’ampia famiglia di quelle condizioni patologiche che, non a caso, la Classificazione Internazionale delle Malattie, XI edizione (ICD11) inserisce in un’unica categoria dei “Disturbi da uso di sostanze o da dipendenze comportamentali”, tutte condizioni di compromissione della salute mentale, verosimilmente le meno intercettate e le meno curate. Abitudini rischiose e dannose che hanno fatto breccia e dilagano in milioni di consumatori e in strati sempre più ampi di fasce vulnerabili di popolazione che richiedono e sollecitano strategie, azioni, iniziative e misure nazionali, regionali, locali atte, da un lato, a garantire una maggior tutela della salute rispetto alla disinformazione, concausa principale e incontrastata degli effetti negativi di comportamenti non ispirati a stili di vita e consumo salutari e, dall’altro, a spingere verso una rinnovata cultura sanitaria e sociale di sostegno alle scelte informate.
Le attività di ricerca e monitoraggio condotte dall’ONA-ISS nell’ambito dei progetti e consorzi europei e internazionali di ricerca, le attività di comunicazione e prevenzione continuano a essere tra le esperienze più rilevanti e di riferimento per l’Italia fornendo, attraverso la sorveglianza SISMA (SIStema di Monitoraggio Alcol-correlato), un importante contributo, di conoscenza e di valutazione dell’impatto dell’uso di alcol in Italia e nelle Regioni e, consequenzialmente, alla prevenzione del consumo rischioso e dannoso di alcol, dei disturbi da uso di alcol e dell’alcoldipendenza, le cui linee guida per il trattamento sono state recentemente pubblicate e rese disponibili dal Sistema linee guida ISS. Tali linee guida, che si rivolgono principalmente alle reti curanti, si affiancano alle iniziative di prevenzione scolastica e agli interventi nelle scuole, alla formazione IPIB (Identificazione Precoce e Intervento Breve) dei Disturbi da Uso di Alcol (DUA) dei professionisti e degli operatori del Sistema Sanitario Nazionale (SSN).
Anche per il 2025, l’ONA-ISS ha elaborato e analizzato, come da mandato del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM 3/3/2017), le informazioni e le basi di dati nazionali annualmente acquisite dalla Relazione del Ministro della Salute al Parlamento ai sensi della legge 125/2001, svolgendo attività di monitoraggio in coordinamento con l’Ufficio 6 Prevenzione delle dipendenze, doping e salute mentale, Ex Direzione Generale della Prevenzione sanitaria del Ministero della Salute e in base a quanto previsto dal Piano Statistico Nazionale (di cui il monitoraggio ISS è SDE-Statistica Derivata) e dalle complesse attività del SISMA per la valutazione dell’implementazione delle politiche nazionali e regionali sull’alcol i cui dati confluiscono formalmente nelle survey e nei sistemi internazionali ed europei dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) oltre che comunitari.
L’Alcohol Prevention Day (APD) 2025 si propone, come sempre, di agire da catalizzatore del dibattito sulle esperienze salienti che hanno trovato espressione nell’intero corso dell’anno e in particolare di aprile, Mese di Prevenzione Alcologica, da quelle promosse dal Ministero della Salute a quelle svolte in stretta collaborazione con la Società Italiana di Alcologia (SIA), l’Associazione Italiana dei Club Alcologici Territoriali (AICAT) ed Eurocare garantendo per il ventiquattresimo anno, la disponibilità di dati, esperienze e materiali di prevenzione atti a favorire e supportare una adeguata cultura di prevenzione basata sul contrasto alle fake news e su livelli più elevati possibili di tutela della salute, di consapevolezza e di responsabilità individuale e sociale. Il contributo delle relazioni da parte dei rappresentanti dell’Organizzazione Mondiale di Sanità (OMS), dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), del Ministero della Salute, dell’ISS, della SIA, dei partner afferenti al SSN e dei rappresentanti del privato sociale e dell’Associazionismo concretizza l’approccio multidimensionale di riferimento come risorsa per la collettività̀ rappresentando il nucleo fondante di azioni utili ad affrontare la sfida futura posta dall’evoluzione e dal maggiore impatto delle problematiche causate dall’alcol in funzione dei nuovi scenari epidemiologici ridisegnati dall’emergenza post-pandemica.
Grazie al gruppo di lavoro congiunto dell’ISS con la SIA, la disponibilità di position paper e di review amplia la base di evidenze di cui poter disporre per la necessaria e urgente integrazione del Piano Nazionale di Prevenzione e dei Piani regionali al fine di ispirare un nuovo “Piano Nazionale Alcol e Salute” capace di valorizzare la collaborazione con il mondo dell’auto e mutuo aiuto e contribuire a co-progettare gli ’interventi richiesti a livello nazionale, europeo e globale dalle strategie dell’OMS, delle Nazioni Unite, del Parlamento europeo.
Secondo l’OMS, nel mondo, 2,6 milioni di decessi sono annualmente attribuibili al consumo di alcol, di cui 2 milioni tra gli uomini e 0,6 milioni tra le donne. Le persone di età più giovane (20-39 anni) sono colpite in modo sproporzionato dal consumo di alcol: la percentuale più alta (13%) di decessi attribuibili all’alcol è verificata da anni, costantemente in questa fascia d’età. I più recenti dati disponibili sul consumo globale di alcol mostrano che circa 400 milioni di persone di età pari o superiore a 15 anni soffrono di disturbi legati all’abuso di alcol e circa 209 milioni soffrono di dipendenza da alcol.
Nonostante un costante aumento nel numero di nazioni che sviluppano politiche nazionali sull’alcol, numerose sono le segnalazioni di continue interferenze da parte dell’industria dell’alcol nello sviluppo di queste politiche. «I minori, i giovani, le donne e gli anziani rappresentano i target di popolazione più preoccupanti per consumi a rischio. Lo screening precoce sarebbe determinante come l’intervento breve di counselling motivazionale secondo il modello IPIB promosso dall’ISS e dal Ministero della Salute» commenta Emanuele Scafato, direttore dell’ONA-ISS. «L’accesso al trattamento per le persone con consumo dannoso di alcol e disturbi da uso di alcol (DUA) rimane molto basso con solo 64.856 alcoldipendenti in carico ai servizi del SSN rispetto ai 780.000 in necessità di trattamento» continua Scafato. Nel complesso, la percentuale di persone con disturbi da consumo di alcol in contatto con i servizi di trattamento varia da meno dell’1% a non più del 14% in tutti i Paesi in cui questi dati sono disponibili. In Italia solo il 7% dei pazienti in necessità di trattamento è preso in carico dai servizi territoriali. «L’Italia non ha raggiunto gli obiettivi volti a raggiungere una riduzione del consumo pro-capite di alcol, del consumo eccessivo episodico, del consumo dannoso di alcol e della mortalità, target previsti dal Piano d’azione globale sull’alcol dell’OMS, dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per gli obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs) e dal Piano globale di contrasto delle malattie non trasmissibili (NCDs) dell’OMS» conclude Scafato «il nostro Paese è in ritardo e in controtendenza rispetto ai risultati attesi e con incrementi dei consumi e dei consumatori dannosi con contestuale significativo ricorso a prestazioni sanitarie che non testimoniano la riduzione della morbilità causata dall’uso delle bevande alcoliche e della mortalità prevalente legata principalmente a oltre 10.000 casi di cancro evitabili e causati dal consumo anche moderato di alcol (tra i quali principalmente cancro del seno nelle donne, del colon-retto negli uomini). Per raggiungere obiettivi significativi di salute pubblica sono necessarie un’azione concertata da parte dei Paesi e un’efficace governance globale».
Le politiche e gli interventi pubblici volti a prevenire e ridurre i danni correlati all’alcol dovrebbero essere guidati e formulati da interessi di salute pubblica e basati su chiari obiettivi di salute pubblica e sulle migliori prove disponibili.
Lo scenario strategico
Nelle nuove strategie, l’“Action Plan (2022-2030) to effectively implement the Global strategy to reduce the harmful use of alcohol e l’European framework for action on alcohol (2022–2025)” l’OMS richiama i Governi a prevenire decessi e patologie alcol-correlate, come previsto dai SDGs delle Nazioni Unite che attendono, entro il 2025, la riduzione del 10% dei consumi dannosi (SDGs 3.5.2) e del consumo medio pro-capite, obiettivo che l’Italia non ha raggiunto, e l’incremento della copertura dei trattamenti farmacologici, bio-psico-sociali (SDGs 3.5.1), una vera sfida per il SSN per riuscire a diminuire l’impatto sociale e di salute dell’alcol e ridurre gli elevati costi che la società paga. Alle autorità nazionali di tutela della salute l’OMS chiede un rinnovato sforzo per incrementare i livelli di consapevolezza sui rischi legati al bere nell’evidenza che non esistono livelli sicuri per la salute di consumo di alcol. In particolare nell’ottica della lotta al cancro, per la quale la Risoluzione del Parlamento Europeo sull’EU “Beating Cancer Plan”, chiede strategia alcol zero per i minori, regolamentazione di pubblicità e sponsorizzazione e informazioni in etichetta. L’OMS chiede anche la diminuzione del marketing e della disponibilità fisica ed economica di tutte le bevande alcoliche tramite tassazione e politica dei prezzi per un Europa più sicura (SAFER).
Il convegno APD 2025
L’edizione 2025 dell’Alcohol Prevention Day (APD)approfondisce tutte le principali tematiche relative allo stato di implementazione delle strategie europee e globali presentando dati, tendenze, impatto epidemiologico, proiezioni ma anche condividendo le migliori pratiche della prevenzione che ancora manca e i materiali per la prevenzione condivisi con l’OMS, tradotti e adattati per la loro piena fruibilità nazionale. L’APD è sostenuto e finanziato dal Ministero della Salute nell’ambito delle iniziative di comunicazione e prevenzione (Legge 125/2001) svolte e promosse in stretta collaborazione con la SIA, l’AICAT e Eurocare ITALIA che hanno garantito, attraverso i gruppi di lavoro congiunti e il Network dei Centri Alcologici Regionali delle Regioni Toscana e Liguria, le evidenze e i materiali di prevenzione atti a favorire e supportare una adeguata cultura di prevenzione basata su livelli più elevati di tutela della salute, di consapevolezza e di responsabilità individuale e sociale.
Il contributo dei rappresentanti dell’OMS, della OCSE, del Ministero della Salute, dell’ISS, della SIA e dei partner afferenti al SSN rappresentano il nucleo di fertilizzazione delle azioni utili ad affrontare la sfida futura posta dall’evoluzione e dal maggiore impatto delle problematiche causate dall’alcol, in funzione dei nuovi scenari epidemiologici ridisegnati dall’emergenza post-pandemica.