Era l’estate del 2017 e, nel lussuoso hotel dove lavorava Fatima, una giovane cameriera, si stava tenendo un esclusivo ricevimento. L’edificio che ospita l’hotel e il ristorante era, un tempo, un monastero, edificato all’inizio del 1700 e ora sottoposto a vincoli architettonici. Fatima aveva il compito di liberare i piani di lavoro e la cucina dalle stoviglie sporche il più in fretta possibile, per questo, oltre a caricare il montacarichi, le portava a mano per le scale appoggiandole su vassoi d’argento, troppo grandi per stare nel montacarichi. Questo perché la zona cucina e quella per il lavaggio delle stoviglie si trovano su due piani diversi, la cucina sopra e il lavaggio sotto. Quella sera, mentre scendeva le scale con due di questi vassoi in mano, carichi di ceramiche, giunta agli ultimi gradini è scivolata all’indietro battendo violentemente la testa.
Esito: Fatima, cameriera di 35 anni, a seguito di una caduta ha riportato una lussazione delle prime vertebre cervicali, con una prognosi complessiva di 410 giorni e un danno permanente del 42%.
Questa è la cento undicesima storia aggiunta al repertorio, nel quale sono raccolte le storie scritte dagli operatori dei servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro che partecipano al progetto “Identificare cause e soluzioni degli infortuni lavorativi. Il modello comunità di pratica e narrazione”.
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leggi la sintesi della storia n. 111
leggi la storia n. 111 completa “Starways (nearly) to heaven“.
fonte: https://www.dors.it/2025/03/starways-nearly-to-heaven/