In difesa della sanità pubblica. di Andrea Antonio Mariano

Il 7 aprile, in occasione della Giornata Mondiale della Salute, emerge con forza la necessità di difendere il diritto alla cura contro la crescente mercificazione della sanità. La salute si sta trasformando sempre più in un privilegio anziché un diritto, ma esperienze come il Laboratorio Cittadino per la Salute Pubblica svoltosi a Bologna dimostrano che è possibile costruire pratiche concrete di partecipazione ed attivazione. Di fronte alla progressiva privatizzazione del Servizio Sanitario Nazionale, questo percorso dal basso rappresenta una risposta collettiva per rivendicare una sanità pubblica, laica e universalistica.


Perché un percorso sulla salute pubblica?

Negli ultimi anni, il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) sta affrontando una crisi profonda che mette in discussione i principi di universalità, equità e accessibilità su cui è stato fondato. Medici, infermieri, studenti e cittadini denunciano con crescente preoccupazione il progressivo smantellamento della sanità pubblica, sempre più subordinata alle logiche di mercato. La pandemia di SARS-CoV-2 ha reso ancora più evidenti le fragilità del sistema: ospedali al collasso, Pronto Soccorso saturi, carenza di personale e una sanità territoriale incapace di rispondere alle esigenze delle comunità. Nonostante i fondi stanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), le politiche sanitarie continuano a privilegiare soluzioni emergenziali e prestazioni rapide, trascurando una visione a lungo termine basata sulla prevenzione e sulla cura diffusa sul territorioDi fronte a questa situazione, è emersa con forza la necessità di un’azione collettiva. Questo articolo racconta il percorso di partecipazione del “Laboratorio Cittadino per la Salute pubblica” che ha portato alla scrittura di un manifesto collettivo

Le assemblee di maggio e giugno: L’inizio del percorso

Dalle riflessioni degli ultimi anni di attività del Laboratorio di Salute popolare di Bologna (LSP) è emersa chiara la volontà di aprire uno spazio di discussione largo ed eterogeneo intorno allo stato del Servizio Sanitario Nazionale, alla sua difesa e alle pratiche per rilanciarlo. Il 16 Maggio 2024 è stata quindi chiamata un’assemblea pubblica negli spazi di Làbas, Municipio sociale di Bologna, luogo in cui si svolgono le attività del LSP (Ambulatorio odontoiatrico, Sportelli di Supporto Psicologico, Sportello di salute sessuale e riproduttiva, attività territoriali con e per il quartiere) e dove trovano casa altre progettualità (Scuola d’Italiano, Doposcuola, Sportelli legali e sindacali e tanto altro).

La partecipazione ha superato ogni previsione: circa 150 persone riunite in un’assemblea che ha espresso una preziosa ricchezza di associazioni, collettivi, professioniste della salute, dirigenti sanitari e studiosi del tema, studenti delle professioni mediche, e singoli cittadini mossi dall’esigenza di confrontarsi e discutere. Un corpo collettivo riunito non per ripetere per l’ennesima volta quello che non funziona e quello che è stato distrutto negli ultimi 30 anni, ma per esplicitare un necessario slancio di attivazione, di prassi e pensiero critico attorno alla difesa e rilancio del servizio sanitario nazionale, baluardo di democrazia del nostro Paese. Numerosi e trasversali sono i temi che gli interventi raccolti hanno dato la possibilità di affrontare: la fragilità della salute territoriale e il disinvestimento su di essa; l’autonomia differenziata; la salute di genere e sessuale-riproduttiva, sempre più sotto attacco; la testimonianza di chi vive e lavora nei luoghi di cura, come quella di specializzandi oberati da un carico di lavoro che supera le 70 ore settimanali, o di  studenti e studentesse che segnalano una formazione medica sempre più arroccata all’interno dei grandi ospedali e poco incline ad aprirsi al territorio, o di  infermieri che denunciano la carenza strutturale e la mancanza di prospettive di carriera.

L’assemblea ha espresso volontà ed esigenza di rivedersi per continuare ed ampliare la discussione. Il messaggio, venuto fuori da questo primo momento, è stato chiaro: è necessario andare “Oltre Noi”, oltre le differenze e intraprendere un cammino comune. Il 16 giugno 2024 si è svolta la seconda assemblea presso l’ex presidio Roncati, ex manicomio ed oggi casa delle cure primarie dell’Ausl di Bologna. L’assemblea è stata caratterizzata da una ricca eterogeneità anagrafica, percorsi biografici molto diversi e una rete di saperi trasversali che hanno arricchito la discussione. Numerosi sono stati gli interventi anche di dirigenti medici di alto profilo regionale e nazionale. L’immagine potente che ha restituito la seconda assemblea è stata proprio questa: un dialogo tra rinomati professionisti e associazioni della società civile, In un luogo simbolo dei servizi territoriali della città.

Dalle assemblee pubbliche alla rete cittadina: La costruzione degli 8 tavoli tematici

Questi incontri hanno rappresentato un momento di confronto fondamentale, evidenziando il bisogno di creare una rete stabile e strutturata. Da qui è nato un gruppo di coordinamento composto da diverse realtà cittadine, tra cui il Laboratorio Salute Popolare, l’Associazione per una Sanità del Servizio Pubblico, Gruppo Prometeo e molte altre. Elaborando gli interventi delle prime due assemblee, in numerose riunioni nella torrida estate bolognese, è stato strutturato un calendario di eventi tematici per l’autunno, con otto momenti in cui approfondire gli argomenti emersi dalla discussione collettiva. I temi individuati sono stati:

  • Salute sessuale e riproduttiva
  • Diritto di scelta e fine vita
  • Salute mentale
  • Formazione dei professionisti sanitari
  • Condizioni di lavoro del personale sanitario
  • Privatizzazione e finanziamento del SSN
  • Rete ospedaliera e organizzazione dei servizi
  • Salute territoriale e di prossimità

Da settembre a novembre 2024, il percorso di partecipazione ha preso forma concreta attraverso gli otto tavoli di lavoro. Il percorso collettivo ha coinvolto circa 600 persone tra operatori sanitari, attivisti, caregiver, cittadini e associazioni. Questi incontri sono stati uno spazio di confronto libero e costruttivo. Ogni tavolo ha prodotto analisi, proposte, priorità operative ed azioni concrete da introdurre per il rilancio della sanità pubblica.  Il percorso ha delineato una ricca pluralità a partire dai luoghi che hanno ospitato gli eventi: Case di quartiere, Municipi sociali e spazi autogestiti, Aule studio e Aule Universitarie di varie facoltà. Una menzione specifica meritano i tavoli di salute sessuale-riproduttiva e salute mentale attraversati da centinaia di persone, temi simbolo che hanno rappresentato una risposta collettiva agli attacchi dell’attuale governo ai principi fondamentali dell’autodeterminazione e della cura universalistica.

Il tavolo di discussione su salute sessuale e riproduttiva ha evidenziato la necessità di consultori accessibili, laici e inclusivi, con équipe multidisciplinari e una presa in carico globale. È stata ribadita l’importanza della contraccezione gratuita e dell’aborto accessibile, e il contrasto all’obiezione di coscienza. Si è discusso di supporto alla genitorialità, continuità assistenziale e benessere psicologico nel pre e post-parto. Collettivi femministi si sono ritrovati in dialogo con professionisti della salute ginecologica, realizzando uno scambio di saperi e pratiche tra chi ha cominciato a praticare la professione medica quando l’aborto non era un diritto e chi oggi lavora e difende quotidianamente i consultori. Il tavolo di discussione sulla salute mentale, il più partecipato, ci ha restituito un’immagine potente e ha spostato l’attenzione dalla gestione delle emergenze alla prevenzione. Oltre ad interventi di esperti numerose sono state le testimonianze da parte di persone e familiari. Toccante è stata la testimonianza di una ragazza di 16 anni che ha raccontato la sua esperienza nei percorsi dedicati ai disturbi del comportamento alimentare; la sua voce ascoltata da psicologhe, psichiatri e numerosissime associazioni che si occupano di salute mentale riunite in un grande cerchio.  Questi momenti di confronto hanno rappresentato la base per la stesura collettiva di un manifesto

Il manifesto cittadino per la salute pubblica: uno strumento di costruzione di alleanze e mobilitazione

Il manifesto nato da questo percorso rappresenta la sintesi di mesi di lavoro collettivo. un processo partecipativo che ha coinvolto chi vive la sanità ogni giorno. Professionisti sanitari, cittadini, caregiver, associazioni e attivisti hanno contribuito con idee, esperienze e competenze, rendendo il manifesto una vera espressione della società civile. Non si tratta di un documento chiuso, ma di una base condivisa su cui continuare a costruire una riflessione collettiva verso una mobilitazione ampia e trasversale. Il manifesto è stato presentato durante un grande evento finale negli spazi di Làbas con relatrici e giornaliste in dialogo con chi ha curato gli 8 macro-temi del percorso. Il manifesto ad oggi ha raggiunto più di 40.000 sottoscrizioni e in altre regioni italiane si stanno riproponendo esperienze simili.

L’obiettivo è chiaro: difendere il SSN come servizio pubblico, laico e universale, basato su accoglienza, trasparenza e pluralità. Il manifesto è un punto di partenza per ampliare la rete di alleati e stimolare il dibattito con la politica a livello cittadino, regionale e nazionale. Le proposte incluse nel manifesto non devono rimanere frasi autocelebrative e fini a sé stesse, ma divenire la base per incalzare la politica regionale e nazionale attraverso proposte concrete e realizzabili. Il percorso che ha portato alla scrittura del manifesto è solo l’inizio. L’obiettivo è continuare a costruire partecipazione, allargare la rete e portare queste proposte all’attenzione della politica. La difesa della sanità pubblica non può essere delegata solo ai professionisti del settore: è una battaglia che riguarda tutti.

La sfida è aperta: la partecipazione è la chiave.

Andrea Antonio Mariano, Per “Laboratorio Cittadino per la Salute Pubblica”


fonte: https://www.saluteinternazionale.info/2025/04/7-aprile-in-difesa-della-sanita-pubblica/

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