Dinamiche di salute e migrazioni tra continuità e nuovi bisogni (sul congresso Simm). di Silvia Declich, Maria Grazia Dente, Giulia Marchetti 

31 maggio 2018 – Dare un messaggio che orienti ‘oltre l’emergenza’, questo è stato il focus del XV congresso della Società italiana di medicina delle migrazioni (Simm), che si è svolto a Catania dal 18 al 20 aprile 2018. L’incontro dal titolo “Dinamiche di salute e migrazioni tra continuità e nuovi bisogni” è stato occasione di confronto tra tutte le persone che, a diverso titolo (ricercatori, professionisti, attivisti, volontari) si interessano delle diverse dimensioni della salute dei migranti e si impegnano sul campo per promuoverne e difenderne la tutela.


Si è sottolineato come in questi anni l’emergenza, pur presentandosi come situazione critica che richiede risposte adeguate, ha finito per essere imposta quasi fosse l’unica dimensione della migrazione, mettendo in secondo piano gli oltre cinque milioni di stranieri che vivono e lavorano ordinariamente nel nostro Paese. Ecco perché, insieme alla necessaria continuità dei processi già in corso, questa edizione del congresso della Simm ha voluto dare enfasi sulle dinamiche che riguardano la salute dei migranti e sull’opportunità di cogliere i nuovi bisogni.

L’evento ha visto una discussione su diverse tematiche inerenti alla salute delle persone migranti:

  • il rapporto pubblico-privato sociale e l’advocacy
  • malattie croniche e migrazione
  • la salute dei minori stranieri
  • la tutela della salute dei lavoratori stranieri
  • responsabilità e governance per l’implementazione di linee guida e di indirizzo.

Per ognuna di queste tematiche sono state elaborate e presentate delle raccomandazioni finali, indirizzate agli operatori socio-sanitari impegnati nella tutela della salute dei migranti per la promozione e diffusione di buone pratiche.

Rapporto pubblico-privato sociale e advocacy

Tra le principali raccomandazioni prodotte si invita a identificare e sostenere le esperienze di collaborazione e di lavoro di rete dai territori al livello nazionale (con condivisione delle buone pratiche), in particolare laddove pubblico e privato sociale ricoprono al meglio i propri ruoli specifici e interdipendenti, sotto la governance del pubblico. L’invito è a portare avanti azioni di advocacy a livello nazionale e locale, stimolando e sostenendo la capacità dei GrIS, unità territoriali della Simm, di esercitare questo ruolo a livello regionale agendo come rete.

Malattie croniche e migrazione

Raccogliere informazioni in maniera quantitativa e qualitativa sulla popolazione migrante e i relativi determinanti di salute e fattori di rischio, non solo su aspetti biologici, ma anche strutturali, sociali, di genere, è un’altra indicazione forte emersa dal convegno. Queste informazioni devono portare a ricostruire un profilo di salute ampio e integrato, che tenga conto della prospettiva life-course, cioè sull’intero arco della vita e della necessità di disaggregare i dati per le caratteristiche demografiche e socio-economiche.

La salute dei minori stranieri

Tra le principali raccomandazioni prodotte si invita a compilare regolarmente la cartella sociale prevista dalla Legge 47/2017 e a stabilire specifiche indicazioni su ciò che deve contenere. In particolare appare opportuno che siano definiti gli elementi essenziali per indicare in modo puntuale le vulnerabilità del minore (fisiche, sociali, psicologiche, ecc.) nonché l’indicazione dei motivi per i quali sono state prese le relative decisioni. Attenzione, inoltre, va messa nelle modalità di trasmissione della cartella alle comunità di seconda accoglienza, per garantire un pieno passaggio delle informazioni e il raccordo tra i servizi.

La tutela della salute dei lavoratori stranieri

L’attenzione si è concentrata anche sulla formazione dei lavoratori stranieri rispetto ai diritti a loro tutela e ai comportamenti appropriati da assumere sul luogo di lavoro, con particolare riferimento all’adozione di misure di prevenzione e protezione individuale per ridurre il rischio di infortunio e le malattie professionali.

Responsabilità e governance per l’implementazione di linee guida e di indirizzo

Il percorso che conduce dalle raccomandazioni alle pratiche, e auspicabilmente alle buone pratiche, è stato dibattuto a fondo. Tra le principali raccomandazioni l’invito a prevedere piani di implementazione specifici per ambito e per popolazione, quindi non solo per condizione patologica, e a sviluppare procedure innovative per garantire l’adozione appropriata delle raccomandazioni stesse, cominciando dall’applicazione rigorosa delle norme attuali relative agli accessi ai servizi sanitari.

Per maggiori informazioni consulta il programma con le presentazioni dei relatori, le raccomandazioni finali e il sito della Simm.

Fonte: Epicentro

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