Punti nascita: programmazione sanitaria attraverso l’analisi territoriale. di Danilo Catania, Giordano Brandoni, Maria Pia Randazzo, Domenico Mantoan, Gianfranco Jorizzo, Rinaldo Zanini, Antonio Fortino

Riassunto

Introduzione: in Italia, il fenomeno della riduzione del tasso di natalità si è intensificato negli ultimi anni, diventando una questione strutturale. A causa di questi problemi, esistono molti punti nascita con un volume annuo di nascite al di sotto dello standard minimo da costituire un rischio per la sicurezza di madre e bambino. Per garantire un parto più sicuro nei servizi materni, l’Accordo Stato-Regioni del 2010 ha fissato una soglia minima di 500 nascite all’anno, valida solo per le aree con significative problematiche geografiche dovute a bassa densità di popolazione.
Obiettivi: descrivere il modello sviluppato dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AgeNaS) che valuta l’accessibilità alla rete dei punti nascita che considera sia il bacino d’utenza potenziale sia la copertura territoriale attuale e simula anche scenari di riconfigurazione della rete.
Disegno: è stato adottato un modello gravitazionale adattato al contesto sanitario, il Modified Three-Step Floating Catchment Area, suddiviso in tre fasi: 1. calcolo della probabilità di accesso (utilizzando il modello di probabilità di Huff); 2. stima della capacità ricettiva della rete regionale dei punti nascita; 3. calcolo dell’indice di accessibilità alla rete dei punti nascita. Per implementare il modello gravitazionale, AgeNaS ha progettato e realizzato un’applicazione software per elaborare matrici di distanza, costruite su reti stradali, che consentono di calcolare con accuratezza i tempi di percorrenza e le distanze comune-ospedale.
Risultati: il modello mette in evidenza come i dati di attività e le caratteristiche territoriali possano ridefinire sia le aree di servizio attuali sia quelle potenziali future, offrendo una valutazione trasparente e replicabile. La potenzialità del modello di AgeNaS è stata dimostrata attraverso una serie di casi studio: Montevarchi (Toscana), Iglesias (Sardegna) e Orvieto (Umbria).
Conclusioni: la metodologia di AgeNaS è uno strumento prezioso per le Regioni e il livello centrale, applicabile sia alla rete delle unità di maternità sia ad altre reti sanitarie territoriali. Questo approccio è flessibile, adattabile e può essere standardizzato tramite parametri noti, rendendolo idoneo ad analisi replicabili.

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Autori:

Danilo Catania1, Giordano Brandoni1, Maria Pia Randazzo1, Domenico Mantoan2, Gianfranco Jorizzo3, Rinaldo Zanini4, Antonio Fortino1

Affiliazioni 
  1. Agenzia Nazionale per i servizi sanitari Regionali (AgeNaS), Roma
  2. già Direzione Generale, Agenzia Nazionale per i servizi sanitari Regionali (AgeNaS), Roma
  3. Comitato percorso nascita Ministero della Salute
  4. IRCCS Gaslini, Genova
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