Grazia Zuffa, donna autorevole. Amica e maestra. di Susanna Ronconi

Susanna Ronconi ricorda Grazia Zuffa per la rubrica di Fuoriluogo su il manifesto del 12 febbraio 2025.


Grazia Zuffa non c’è più, la sua morte ci lascia un vuoto immenso: di intelligenza critica, rigore scientifico e, insieme, di passione politica e impegno. La sua presenza ha segnato la vita di tante e tanti di noi, che da lei abbiamo appreso a conoscere per agire, a riflettere fuori dagli schemi e a ricercare nuove prospettive, ad assumerci, qualsiasi sia il nostro ruolo, una coraggiosa responsabilità pubblica. Una donna che incarna, in tempi bui, ciò che un, una intellettuale dovrebbe sempre essere e così raramente oggi è: coraggio politico e onestà intellettuale, impermeabilità all’opportunismo di ogni sorta e profonda fiducia nella possibilità di un’azione politica che mantenga il suo significato più alto e vero. Queste, del resto, sono sempre state le sue cifre: ha dedicato la sua vita alla ricerca, alla formazione, alle politiche in tanti campi dove sempre più trionfano semplificazioni, autoritarismi, disprezzo per i diritti: dalle droghe alla giustizia, del carcere e alla salute mentale. Negli ultimi anni, il suo lavoro si era concentrato sui consumi di sostanze psicoattive nei contesti naturali, aprendo così anche in Italia nuove prospettive per la ricerca e le politiche antirepressive; sui modelli operativi dei servizi per le dipendenze e la salute mentale, sulla riduzione del danno correlato alle droghe, sulla detenzione, con lo sguardo soprattutto alle donne. È stata Grazia ad introdurre nel dibattito pubblico italiano il tema della regolazione dei consumi di sostanze, affiancando sempre alla ricerca, la divulgazione. Così ha pubblicato Cocaina, il consumo controllato (Ed. Gruppo Abele, 2010) e Droghe e autoregolazione (Ediesse, 2017), che abbiamo scritto insieme. Come insieme abbiamo esplorato il mondo della detenzione femminile, lavorando dentro e fuori le carceri con gli strumenti della ricerca-azione, pubblicando per Ediesse Recluse. Lo sguardo della differenza femminile sul carcere (2014) e La prigione delle donne (2020).

Ma il suo contributo è stato importante anche per il femminismo italiano e per i tanti temi di ordine etico che hanno a che fare con la libertà e i diritti di tutte e tutti, su cui ha lavorato anche nell’ambito del Comitato nazionale di Bioetica, un garantismo il suo dalle radici profonde, mai retorico, ben piantato in un umanesimo che si rifletteva in ogni sua parola.

Con Forum Droghe, già negli anni ’90, e poi con La società della Ragione – di entrambe le associazioni  è stata fondatrice insieme a Franco Corleone – ci ha portati ad alzare lo sguardo oltre gli approcci e le politiche delle droghe che umiliano, insieme, la scienza e i diritti umani, e in questa stessa rubrica, e, prima, con il mensile Fuoriluogo, Grazia ha dipanato il filo rosso del suo pensiero critico, aiutandoci a orientarci nella complessità sociale  e ad attrezzarci contro gli autoritarismi  vecchi e nuovi  che la governano.

Tuttavia, ricordare Grazia limitatamente al suo fare, studiare, scrivere non sarebbe renderle riconoscimento e onore in modo esaustivo: sono le mille voci che hanno risuonato, da Torino a Messina all’Europa, alla notizia della sua scomparsa, che vanno ascoltate; sono le parole di chi ricorda l’incontro con lei come un momento cruciale di apertura di nuove idee, prospettive, sguardi. Le voci, le nostre voci, che parlano dell’affetto per una maestra che ha indicato sfide politiche, culturali e scientifiche da ingaggiare, senza mai sottrarsi ad accompagnarci in prima persona, ad esserci, con noi tutte e tutti, nella dura ricerca del cambiamento del presente.

Le abbiamo voluto bene, come amica, donna, maestra, e continueremo a volergliene, perché tanto di lei c’è e resta nelle nostre battaglie, nei nostri percorsi di conoscenza, nel nostro desiderio, che è sempre stato il suo, di non cedere nemmeno un grammo di intelligenza e umanità.

Il ricordo collettivo su fuoriluogo.it e societadellaragione.it

fonte: https://www.fuoriluogo.it/rubriche/la-rubrica-di-fuoriluogo-sul-manifesto/grazia-zuffa-donna-autorevole-amica-e-maestra/

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