Folle è il potere che vuole riaprire i manicomi. di Franco Corleone

Vanno in tal senso le mosse di rami reazionari di governo, magistratura e psichiatria. Partendo dagli ex Opg


Archiviate le celebrazioni per il centenario della nascita di Franco Basaglia si è scatenata l’offensiva da parte di un’unione sacra costituita da psichiatri reazionari, magistrati pavidi, politici securitari e giornalisti disinformati per seminare la paura dei matti pericolosi con l’obiettivo di riaprire i manicomi. A cominciare dall’anello ritenuto più debole: gli Opg, gli orrendi ospedali psichiatrici giudiziari, come li aveva additati il presidente Giorgio Napolitano, chiusi finalmente da una rivoluzione che ha tolto mille sventurati dalle gabbie dell’internamento e dall’ergastolo bianco. Il ministero della Salute prima ha elimina to l’Osservatorio indipendente con il compito di monitorare il funzionamento delle Rems, le residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza per i prosciolti, cioè gli autori di reato considerati incapaci di intendere e volere; poi ha istituito un gruppo di lavoro orientato alla sostanziale cancellazione della legge 81.

Il successivo e conseguente frutto avvelenato è costituito da una comunicazione ai presidenti delle Regioni da parte del capo di Gabinetto, Marco Mattei; un testo superficiale, con gravi errori di fatto e di diritto, ma con la chiara, seppur generica, minaccia di una riforma del sistema. Vedrebbe quattro tipi diversi di strutture per l’esecuzione delle misure di sicurezza, tra cui una Rems di primo livello caratterizzata dalla «massima intensità di cura e dalla massima sicurezza» (sic!). Insomma: un piccolo manicomio presidiato dalla polizia penitenziaria Le disgrazie non vengono mai sole e così, a Castiglione delle Stiviere, sede di uno dei sei Opg (sopravvissuto con la truffa delle etichette in sistema polimodulare di sei Rems con 160 ospiti), è stata avviata la costruzione di nuovi padiglioni, in sostituzione di quelli vecchi, che assomigliano paurosamente, e significativamente, a carceri di massima sicurezza; inoltre, la scelta di caratterizzare le singole strutture per patologia psichiatrica ripropone il vecchio modello manicomiale destinato agli agitati, ai laceratori, ai tranquilli e così via.

Ma all’unione sacra reazionaria ancora non basta. A fine anno il plenum del Consiglio superiore della Magistratura ha preso atto di un documento della commissione mista composta da componenti del Csm, da magistrati designati dal ministro della Giustizia e da magistrati di sorveglianza sul tema delle Rems. Una paccottiglia costruita con audizioni a senso unico, con sette proposte finali allucinanti. Le peggiori sono quelle che suggeriscono di aggiungere 700 posti nelle Rems, raddoppiando la capienza rispetto a quella che avevano gli Opg al momento della loro chiusura; l’apertura di sezioni specialistiche nelle carceri; un doppio circuito per Rems di alta sicurezza con una custodia militare; infine, l’affidamento della gestione delle Rems al ministero della Giustizia.

A questa provocazione, tesa a riaprire i manicomi giudiziari, intende rispondere la proposta di legge (n. 1119) elaborata dalla “Società della Ragione” e depositata alla Camera dei deputati da Riccardo Magi. Propone di abolire il doppio binario del Codice Rocco e cancellare l’incapacità di intendere e volere per affermare che la responsabilità può essere terapeutica e, dopo il giudizio, individuare per i singoli soggetti le alternative al carcere, senza istituzioni totali. La follia del potere è quella più pericolosa. Occorre una risposta all’altezza della sfida.

Fonte: http://www.sossanita.org/wp-content/uploads/2025/02/CORLEONE-45-manicomi.pdf

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