Marco Perduca presenta la raccolta firme europea sull’uso terapeutico degli psichedelici per la rubrica di Fuoriluogo del 5 febbraio 2025
Il 6 febbraio, con un evento di lancio al Parlamento europeo ospitato da Tilly Metz (Verdi) e Tomislav Sokol (PPE), parte ufficialmente la campagna per la prima iniziativa dei cittadini europei (ICE) per le psicoterapie assistite da sostanze psichedeliche. Una ICE è l’unica possibilità per chi vive in uno Stato membro dell’Unione di chiedere formalmente alla Commissione europea di proporre nuove leggi.
Psychedelicare.eu è promossa da oltre 30 organizzazioni – in Italia l’Associazione Luca Coscioni, la Società medicina psichedelica SIMEPSI, MAPS Italia e Forum Droghe – ricercatori, terapisti, pazienti, presenti in 17 paesi europei. In 12 mesi dovrà raccogliere un milione di firme per far arrivare alla Commissione le sue tre richieste:
- Sostenere la creazione di un consenso di esperti sugli standard di cure che consentano l’introduzione graduale dell’uso terapeutico degli psichedelici nell’Ue;
- Promuovere e finanziare la ricerca sulle applicazioni terapeutiche dei composti psichedelici per produrre ulteriori evidenze scientifiche e cliniche sulla sicurezza e l’efficacia dei trattamenti;
- Coordinare le azioni degli Stati membri che saranno disposti a formulare raccomandazioni appropriate circa l’applicazione o revisione della Convenzione dell’Onu del 1971 sulle sostanze psicotrope basate sui benefici per la salute pubblica derivanti dalla riclassificazione di tali composti.
A marzo dell’anno scorso su queste colonne avevamo dato notizia del primo progetto di ricerche psichedeliche finanziato dal programma Horizon Europe della Commissione chiamato PsyPal, finanziato con 6,5 milioni di euro.
Il 17 dicembre 2024 il progetto ha ottenuto l’autorizzazione etica medica (con condizioni) per una sperimentazione clinica sulla terapia con psilocibina per il disagio psicologico nelle cure palliative. Tra le altre finalità del progetto ci sono depressione in pazienti con esigenze di cure palliative, concentrandosi su Broncopneumopatia cronica ostruttiva, Sclerosi Multipla, Sclerosi Laterale Amiotrofica e Disturbo di elaborazione uditiva.
Il progetto, coordinato dall’University Medical Centre Groningen, è sostenuto da 19 partner in nove paesi (nessuno in Italia) e combina psicoterapia e trattamento con psilocibina anche per colmare le lacune critiche nelle terapie di fine vita.
In Italia, lentamente ma con determinazione, si sta strutturando un “fronte psichedelico”. Da qualche mese è attiva SIMEPSI, la prima società scientifica in Italia dedicata alla ricerca e allo sviluppo della Medicina Psichedelica, una “comunità multidisciplinare composta da medici, terapeuti, ricercatori, avvocati e umanisti uniti dall’obiettivo comune di esplorare e sviluppare le potenzialità terapeutiche di queste metodologie di intervento clinico”.
A novembre scorso, l’Università di Trento ha organizzato una due giorni a Rovereto sull’uso clinico degli psichedelici, mentre l’appello dell’Associazione Luca Coscioni che chiede al Governo di includere le terapie psichedeliche tra le cure palliative, le terapie compassionevoli e in progetti pilota per la cura dallo stress post-traumatico è stato fatto proprio da oltre 170 professionisti del settore e quasi 5000 persone.
Ultimo, ma non ultimo, il podcast Illuminismo Psichedelico di Federico Di Vita, prodotto dall’Associazione Luca Coscioni, si consolida come il punto di riferimento del dibattito pubblico culturale, terapeutico e politico-legale sugli psichedelici in Italia.
Se l’iniziativa raggiungerà il milione di firme, raccolte in quantità proporzionale alla popolazione dello Stato (in Italia 53.580) in almeno sette paesi, la Commissione dovrà rispondere formalmente ai promotori. Si stanno organizzando eventi in presenza per promuovere la campagna, ma il grosso delle firme verrà raccolto on line. Le informazioni si trovano su Psychedelicare.eu.