La popolazione italiana continua a invecchiare e nei prossimi anni diventerà sempre più anziana: si stima che, di questo passo, nel 2050 oltre il 30% degli italiani avranno più di 65 anni e il 14% avrà più di 80 anni. Non è una novità, la nostra senilità crescente, ma una tendenza radicata in atto che non accenna a cambiare rotta. Perché si nasce poco e si invecchia molto: uno scenario a più facce, peraltro non tutte negative, dato che stiamo vivendo un allungamento dell’aspettativa di vita senza precedenti nella Storia.
Pensare gli anziani come una risorsa
Leggendo il censimento apprendiamo di un’ulteriore crescita degli uomini e donne sopra i 65 anni. Questa non è una tragedia, ma una grande opportunità storica, che finora non si era mai determinata. Si pone però la necessità di ragionare sul tempo della vita, perché c’è bisogno di nuovo protagonismo degli anziani: sociale, economico, politico e sotto forma di memoria. Insomma, il primo punto è non pensare che gli anziani siano uno scarto della società, bensì una risorsa.