Firenze – La dicitura di refertazione del nuovo nomenclatore tariffario nazionale, con particolare riferimento alla figura del fisioterapista, è al centro della proposta di risoluzione elaborata dalla Commissione Sanità, su cui il Consiglio regionale ha espresso voto favorevole all’unanimità.
Ad illustrarla il presidente della commissione Sanità, Enrico Sostegni (Pd) che ha spiegato come l’atto sia seguito a un’audizione dell’Ordine dei Fisioterapisti della Toscana. “Nel decreto ministeriale del giugno 2023, definito Nuovo nomenclatore tariffario dell’assistenza specialistica ambulatoriale e protesica – ha spiegato – sono contenute una serie di dizioni che generano un effetto perverso rispetto alle normative precedenti. In particolare la ‘dicitura di refertazione’ apre la strada a un’interpretazione per cui per accedere a qualsiasi prestazione fisioterapica sarebbe necessaria una prescrizione medica. Questo comporterebbe un arretramento della funzione e della professione dei fisioterapisti e creerebbe un effetto di imbuto e di blocco complessivo di tutto il sistema della riabilitazione. Con la risoluzione si chiede dunque alla Giunta di farsi carico in sede di Conferenza delle Regioni della richiesta di modifica di questa dicitura e di un chiarimento nell’ambito del nomenclatore tariffario i cui effetti non sono ancora evidenti poiché l’entrata in vigore del decreto è slittata al primo gennaio2025”.
Nello specifico l’atto impegna la Giunta regionale “a promuovere, anche tramite la Conferenza delle Regioni, un confronto con il Ministero della Salute che assicuri il coinvolgimento delle Federazioni (FNOFI, FNOPI, FNO TSRM-PSTRP) e che, tenuto conto delle istanze di quest’ultime, possa giungere alla revisione dei LEA, oltreché all’istituzione del Nomenclatore delle Professioni Sanitarie”. La impegna anche “a istituire un tavolo di confronto e di lavoro in ambito regionale che veda la partecipazione dell’Ordine dei Fisioterapisti e dell’Ordine dei Medici, finalizzato ad assegnare alla figura del fisioterapista del Servizio sanitario regionale la facoltà di prescrivere ausili semplici per l’autonomia e indispensabili nei processi di continuità ospedale-territorio”.
Nel testo dell’atto si ricordano le possibili ripercussioni negative sui servizi evidenziate dal Coordinamento regionale degli Ordini dei Fisioterapisti della Toscana (OFI) tra cui la riduzione dei livelli di appropriatezza; l’aumento dei tempi di attesa a danno dei cittadini in condizioni di cronicità e/o fragilità; la duplicazione di prestazioni e visite con aggravio dei costi per il servizio sanitario regionale; la perdita dell’autonomia dei fisioterapisti e del confronto diretto con i medici di Medicina Generale e gli altri specialisti di branca, con i quali i fisioterapisti hanno strutturato percorsi virtuosi. L’atto sottolinea inoltre come secondo l’OFI, “si renderebbe necessario prevedere delle modalità più snelle di presa in carico, anche attraverso l’accesso diretto al fisioterapista, da parte di utenti cronici e/o fragili che necessitano di interventi di consulenza e addestramento”. Istanze che la proposta di risoluzione chiede che vengano condivise dalla Giunta “con tutte le amministrazioni regionali in sede di Conferenza delle Regioni”.
Andrea Ulmi (Gruppo Misto-Merito e Lealtà) ha affermato di condividere la preoccupazione che “si possa determinare un ingolfamento e un ulteriore orpello a carico dei medici che devono prescrivere le terapie”. “Un aggravio della burocrazia è l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno – ha detto – E crediamo che questa proposta di risoluzione sia il giusto strumento per dare voce alle richieste degli operatori del settore che in commissione abbiamo audito”.
fonte: articolo di Angela Feo su https://inconsiglio.it/comunicato-stampa/sanita-rivedere-i-criteri-del-nuovo-nomenclatore-tariffario-nazionale-per-i-fisioterapisti/
La lettera dell’Ordine dei Fisioterapisti Toscana ai parlamentari