Ciò che non è vietato è sempre cosa giusta? di Cesare Cislaghi

La lunga stagione del Covid, in cui la prevenzione dai contagi ha richiesto di controllare i comportamenti, imponendo obblighi e divieti, può aver consolidato l’opinione che tutto ciò che non è vietato sia giusto. Attualmente sono state abrogate tutte le disposizioni e i controlli relative ai soggetti positivi, per cui sempre più si ritiene che anche un contagiato possa far normale vita sociale o addirittura vincere i 100 metri all’Olimpiade!
È vero che l’attuale contagio con il virus Sars-Cov-2 ha perso parte della probabilità di causare gravi conseguenze, ma non le ha del tutto annullate.

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Nel mese di agosto 2024 sono stati notificati 43.881 contagi, ma questa cifra di sicuro è di molto sottostimata e non dovrebbe essere lontano dal vero la stima di duecento mila nuovi contagi facendo una proporzione con i malati ricoverati positivi. Se le giornate di malessere fossero anche solo cinque per ogni singolo contagio, in un mese sarebbero state di un milione!

Le giornate di ricovero dei pazienti positivi al virus in agosto sono state 34.992, cioè una media di 1.129 malati contagiati al giorno che occupano un posto letto in ospedale, con un costo stimabile di 25 milioni di €uro e ogni ricovero costa a tutta la società, quindi i ricoveri non sono solo un problema dei singoli malati, ma di tutta la comunità.

La nostra società, grazie all’avanzamento delle capacità di cura ed alla prevenzione, nel corso degli anni si è molto arricchita di soggetti fragili che sono a rischio di complicanze se si contagiano e infatti purtroppo in agosto ci sono stati anche 270 decessi, certo per lo più di anziani già con problemi di salute, ma che sarebbero ancora in vita se non si fossero contagiati.

Quindi il Covid non può considerarsi come un banale raffreddore e non è neppure stagionale!

Ma perché la circolazione del virus è sempre così attiva e soprattutto coglie anche i soggetti più a rischio? Ormai abbiamo accertato che non raggiungeremo mai un’immunità di gregge e che, soprattutto per le complicanze più gravi, il problema è la suscettibilità della popolazione che può essere ridotta solo con adeguate coperture e richiami vaccinali. Ma il determinante principale di un contagio passa attraverso i contatti personali diretti con persone infette o con la diffusione del virus nell’aria di ambienti molto frequentati. Quindi, la causa dei contagi è in sostanza la mancanza di isolamento dei soggetti contagiati portatori e diffusori del virus. Ma perché è stato tolto l’obbligo all’isolamento? A parole, grazie anche agli attuali minori rischi, per “ridare la libertà” come richiesto dai più, ma in verità per l’impossibilità di controllare e di comminare eventuali sgradite sanzioni. Ma se non c’è un obbligo formale, se non ci sono sanzioni, c’è pur sempre un obbligo sociale.

Pensate a che prezzo sareste disposti a pagare per essere certi di non venir contagiati; bene, chi vi contagiasse è come se vi avesse rubato una cifra simile. Contagiare è come rubare salute. E questo non solo parlando di Covid, ma di qualsiasi patologia infettiva, come peraltro anche per altre patologie non contagiose. Infatti, anche il diffondere sostanze inquinanti come ad esempio il fumo di tabacco è rubare salute. Come non vorrei trovarmi sul metrò con qualcuno che fuma (oggi vietato), così non vorrei trovarmi pressato accanto a qualcuno positivo al virus (oggi non vietato).

Sono iniziate le scuole, si è ritornati negli uffici … non si pensi, se si è contagiati, di far il proprio dovere nel ritornare a scuola o al lavoro … sarebbe solo una mancanza di rispetto per gli altri.

L’approccio di lasciar fare a madre natura, sperando che il virus prima o poi se ne vada da solo, ha dato risultati disastrosi nei paesi in cui è stato adottato durante la pandemia. La prevenzione non può essere più solo una scelta individuale ma deve diventare una scelta legata ai nostri rapporti sociali. E dispiace invece che il problema del Covid sembri che non sia più una priorità della politica sanitaria ma sia solo un problema lasciato al senso di responsabilità delle singole persone.

Forse c’è un mal costume di noi italiani, che è quello di pensare che tutto ciò che non è esplicitamente proibito, o dalla legge o dalla morale, si possa tranquillamente fare. Ma le regole della prevenzione, nei diversi aspetti della salute, dovrebbero essere per ciascuno di noi altrettanto vincolanti e tra queste sicuramente c’è l’indicazione per un contagiato di non diventare contagiante, e quindi di rimanere isolato. Inoltre, dovrebbe anche esser vissuto come obbligo sanitario l’uso della mascherina in presenza di soggetti fragili che possono avere rischi elevati se dovessero venir contagiati.

Si parla oggi giustamente di rafforzare l’educazione civica nelle scuole ma ci sembra che non altrettanto ci si stia preoccupando di insegnare le norme igieniche e di prevenzione che tutti invece dovremmo conoscere e rispettare. Facciamolo presente al Ministro dell’Istruzione ed al Ministro della Salute, di sicuro sarebbe un’attività che tra l’altro farebbe risparmiare risorse.

fonte: https://epiprev.it/blog/come-sta-la-sanita/cio-che-non-e-vietato-e-sempre-cosa-giusta

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