NO AL CARCERE PER LE DONNE INCINTE: l’appello della società civile contro il ddl sicurezza

Appello

No al carcere per le donne incinte.

Ogni bambino e ogni bambina hanno il diritto di nascere in libertà.

Rilanciamo la campagna

Madri Fuori, dallo stigma e dal carcere, insieme ai loro bambini e bambine

Oltre 100 esponenti e organizzazioni della Società Civile lanciano un appello perché sia stralciata la norma che permette che i bambini nascano in carcere

Il DdL sicurezza prevede, fra le varie misure repressive, la non obbligatorietà del rinvio della pena per le donne incinte e per le madri di bambini fino a un anno di età. Il rinvio non solo diventa facoltativo, con tutti i problemi inevitabilmente legati anche alle tempistiche per ottenerlo, ma può essere rifiutato laddove si ritenga che la donna possa commettere ulteriori reati.

Di fatto, con questa previsione, il governo riesce a peggiorare persino il codice Rocco, nonostante la Costituzione si esprima in maniera estremamente chiara a favore della tutela della maternità e dell’infanzia e nonostante i pronunciamenti nello stesso senso della Corte costituzionale e delle convenzioni internazionali. Con questa norma, non solo si punisce la donna per la “doppia colpa” di aver tradito col reato la “missione” materna, sulla scia dello stereotipo patriarcale; ma si permette che lo stigma ricada pesantemente sul/sulla di lei figlio/figlia.

Abbiamo sempre affermato che nessun bambino e bambina dovrebbe stare in carcere, che il carcere non è luogo dove la relazione madre bambino possa essere serena, tantomeno può essere il luogo ove una donna possa portare avanti in condizioni di sicurezza e dignità la propria gravidanza e, infine, partorire. E neppure possono essere soluzioni congrue gli ICAM, istituti a custodia attenuata, che sono pur sempre strutture carcerarie. Né sarebbe sostenibile la soluzione di separare i neonati e le neonate dalle proprie madri, come ricordato sia dal CPT- Comitato Prevenzione Tortura che dalla Corte Europea dei Diritti Umani che cita la pertinente disposizione dell’OMS, secondo cui un neonato sano deve rimanere con la propria madre.

Piuttosto, le case- famiglia potrebbero rappresentare una alternativa accettabile per le detenute partorienti e i loro bambini o bambine che non godono di un domicilio sicuro e dignitoso. Ma le case-famiglia, già previste per legge e parzialmente finanziate solo per alcuni anni, non sono state costruite.

Rilanciamo quindi con forza i contenuti della campagna Madri Fuori, dallo stigma e dal carcere, insieme ai loro bambini, che due anni fa ha visto una forte mobilitazione a difesa dei diritti delle donne e dei figli.

Dobbiamo contrastare le norme del ddl governativo, superare gli ICAM e costruire le case-famiglia.

Chiediamo alle organizzazioni della società civile di aderire a questo appello e di farlo conoscere, condividendo le iniziative perché il ddl sicurezza sia modificato.

Chiediamo a tutti coloro che pensano che questa misura sia insostenibile in un paese civile di sottoscrivere l’appello.

Sottoscrivono l’appello: Daniela Dacci, Denise Amerini, Maria Luisa Boccia, Grazia Zuffa, Sofia Ciuffoletti, La Società della Ragione, CRS- Centro Riforma Stato, L’Altro Diritto, Katia Poneti, Susanna Ronconi, Giulia Melani, Michele Passione, Patrizia Meringolo, Franco Corleone, Monica Toraldo di Francia, Francesca Torricelli, Vincenzo Scalia, Stefano Anastasia, Tamar Pitch, Leonardo Fiorentini, Giusi Furnari, Valentina Calderone, Susanna Marietti, Ornella Favero, Redazione Ristretti Orizzonti, Antigone, Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia, Elena Zizioli, Sbarre di zucchero, Monica Bizaj, Sarah Grieco, Cecilia D’Elia, Simonetta Luciani, Democratiche di Frosinone, Deborah Serracchiani, , Arrigo Cavallina, Riccardo Magi, Guido Busolo, Hassan Bassi, Caterina Pozzi, Sonia Caronni, Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza-CNCA, Loscarcere ODV, Grazia Grena, Marco Solimano, Annalisa Bani, Nadia Mazardis, Paola Angela Stringa, Andrea Molteni, Laura Onofri, Cosimo Palumbo, Maria Brucale, Antonella Calcaterra, Andrea Niccolai, Giovanni Maria Pavarin, Maria Elvira Renzetti, Luisa Della Morte, Associazione Comunità Il Gabbiano ODV, Il Granello di Senape ODV, Maria Voltolina, Giovanna Longo, A Roma Insieme- Leda Colombini ODV, Silvana Appiano, Sandro Gallittu, Carlo Testini, ARCI, Vanda Carbone Merano, Maria Teresa Menotto, Donatella Iannelli, Alessandra Imbellone, Elisabetta Burla, Raimonda Lobina, Laura Cesaris, ITARD APS,  Fabrizio Rossetti, Pietro Pellegrini, Antonio Bincoletto, Laura Onofri, Tommaso Sannini, Sara Contanessi, Giuseppe Fanfani, Ilaria Baraldi, Lillo Di Mauro, Daniela Barbaresi, Veronica Valenti, Graziella Bonomi, Marzia Benazzi, Maria Rosa Ponginebbi, Giovanna Del Giudice, Mario Chiavario, Beatrice Ellero, Maria Cristina Frosali, Gustavo Imbellone, Luisa Ravagnani, Mamme in piazza per la libertà di dissenso, Sara Nicolini, Letizia Valentina Lo Giudice, Massimo Brianese, Area Carcere e Giustizia di Caritas Ambrosiana, Ileana Montagnini, Debora Squeo, Maria Lucca, Stefania Amato, Francesco Monini, Irene Bregola, Maria Grazia Giannichedda, Forum Droghe, Antonella Calcaterra, Cesare Burdese, Renata Carloni, Marcello Pesarini, Claudia Pappatà, Saverio Lombardo, Daniela Belliti, Rita De Filippo, Laura Galassi, Itanpud APS, Paola Boccardi, Chiara Innocenti, Anna Paola Lacatena, Franco Fontana, Laura Sestini, theblackcoffee.eu, Carmen Currò, Ivan Lembo, Vincenzo Greco, Francesca Matteoni, Cristina Michetelli, Annalisa Bosco, Chiara Calligara, Maria Gianquinto, CEDAV Onlus, TRANSFORM ITALIA, Giulia Bernagozzi, Stefania Pezzopane, Diana Alessandra De Marchi, Eleonora Mattia, Edoardo Corsi Decenti, Roberta Mori, Conferenza Nazionale delle Donne Democratiche, Anna Pariani, Senonoraquando? Torino, Simonetta Nicolai, Concetta Gentili, Andrea Allegranti, Cleo Li Calzi, Marco Cattaruzza, Caterina Romeo, Maria Andreotti Lecco, Rosa Papa, Danila Fabbi, Paola Bocci, Lorenzo Masi, Nicola Cocco, Chiaraluna Cinquini

Le adesioni all’appello, sia di singole persone sia di associazioni, possono essere inviate a info@societadellaragione.it

Print Friendly, PDF & Email